Le criticita’ del protocollo d’intesa sul nuovo Palagiustizia

Alla presenza del sindaco Cateno De Luca, del vicesindaco e assessore alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Salvatore Mondello, dell’assessore alla Manutenzione Beni e Servizi Massimiliano Minutoli e dell’ing. Giusto Santoro dell’Agenzia del Demanio, si è tenuta oggi a Palazzo Zanca una riunione relativa alla tematica del nuovo Palagiustizia. Santoro ha illustrato in maniera chiara le procedure in atto e tutta la fase pregressa che ha portato alla sigla ed alla stipula del protocollo d’intesa tra i Ministeri della Giustizia e della Difesa, Agenzia del Demanio e Comune di Messina per avviare successivamente le procedure di progettazione. Santoro ha evidenziato inoltre che allo stato attuale la procedura è però ferma alla progettazione di massima soltanto dell’Ospedale Militare che dovrebbe essere realizzato presso gli ex Molini Gazzi per i quali è stata completata parzialmente la prima parte della progettazione di massima. Relativamente al Palagiustizia a tutt’oggi nulla è stato fatto in termini di progettazione e per quanto riguarda le superfici l’ing. Santoro ha relazionato sulla riqualificazione di una superficie coperta di circa 11 mila metri quadrati e su tutta una serie di sollecitazioni tecniche espresse dal vicesindaco relativamente all’opportunità di intervenire su un manufatto esistente che presenta criticità circa l’aspetto sismico e quello legato al vincolo della Soprintendenza. Il sindaco ha espresso l’opportunità di rivalutare questa posizione che appare molto rigida sotto il profilo procedurale ed inverta anche sotto il profilo sostanziale. Inoltre è stato discusso che dal progetto di massima sembrerebbe che la somma iniziale di 5 milioni di euro sia aumentata ad 8 milioni per la realizzazione dell’Ospedale Militare, il che toglierebbe ulteriori somme alla realizzazione del Palazzo di Giustizia. Il sindaco De Luca ed il vicesindaco Mondello hanno illustrato a Santoro la proposta per la collocazione del nuovo Palagiustizia. Proposta che è stata condivisa con la conferenza permanente del Tribunale sotto il profilo tecnico e che oggi necessita di una serie di incontri che possano portare ad una rivalutazione del protocollo d’intesa. “Sotto il profilo tecnico – ha dichiarato il vicesindaco – Santoro ha confermato quelle che sono le posizioni e le perplessità dell’Amministrazione comunale, anzi ritiene che sia un valore aggiunto quello di pensare ad una nuova struttura; ovviamente il tutto va rivalutato con gli attori principali del protocollo d’intesa. Il sindaco invece ha dichiarato che: “Questa vicenda del Palagiustizia appare sempre più paradossale perché la somma di circa 9 milioni che residuerebbe per lo stesso non basterebbe neanche a realizzare spazi per il 50 % di quelli che effettivamente servono agli uffici giudiziari. Domani manderemo una nota articolata alle parti interessate per dimostrare che la scelta effettuata è illogica sotto il profilo temporale e sotto il profilo sostanziale ed economico. La città di Messina non può aspettare altri 10 anni per avere un Palagiustizia insufficiente rispetto al reale fabbisogno”. A margine dell’incontro si è discusso di tutta una serie di questioni legate all’Agenzia del Demanio quali il sistema di fortificazioni della città di Messina, il Palazzo Reale in prossimità della Dogana e altri manufatti che sono parte del patrimonio dell’Agenzia del Demanio ma in utilizzo al Comune di Messina. Si è manifestata da subito l’intenzione di riattivare tutte le procedure strumentali o comunque sinergiche a quelle del programma dell’Amministrazione comunale e nello specifico il sistema di fortificazioni da legare ad un percorso sia turistico che sportivo, mentre per quanto riguarda il Palazzo Reale da collegare a tutto ciò che sarà il sistema del waterfront e un’altra serie di immobili da utilizzare per funzioni specifiche. Precisamente si è parlato dell’ex Polveriera di Campo Italia, dove potrebbe essere allocato un primo ricovero per animali e insieme all’assessore Minutoli si è discusso di predisporre una dettagliata relazione per l’utilizzo di tali aree che poi potranno essere utili per le finalità discusse.