17 Febbraio 2025 - 15:29

“Lo scoglio del Mannaro”, con Simone Corso al “Caporasocolmo summer fest”

Dopo il successo e il sold out di “Agrigento stazione di Agrigento” Gianfranco Quero, “Lo scoglio del Mannaro”, con Simone Corso, è il secondo spettacolo della rassegna “Promontorio Nord”, curata da Roberto Zorn Bonaventura che andrà in scena martedì 21 agosto, al tramonto, nella tenuta Rasocolmo di Francesco Giostra Reitano (inizio ore 18.30), all’interno degli eventi Caporasocolmo summer fest. La collaborazione artistica è di Adriana Mangano.
Lo spettacolo, andato in scena precedentemente con grande successo di pubblico e di critica, all’interno del settecentesco cortile Calapaj-D’Alcontres, vede come protagonista un giovane scrittore inglese, il quale, certo del suo mondo fatto di imperativi, si scontra con una realtà improbabile, una storia mitica, proveniente dal passato, che ha plasmato in maniera indelebile l’identità di un intero paesino della Sicilia nord-orientale.
Di fronte a un tale smarrimento, di fronte all’incertezza dettata dal mito, tenuto in vita dai cunti che si sono tramandati di generazione in generazione, Edward reagirà provando a illuminare le menti di quegli uomini e di quelle donne, accompagnandole sulla via del vero (e del verificabile).
Ma quanto, questa storia, non appartiene anche a lui? Quanto, dentro quell’alterità, c’è già di simile? Il reale è sempre sinonimo di vero e la verità ha sempre un vestito solo?«”Lo scoglio del Mannaro” – spiega Corso -è un racconto che affonda le sue radici dentro il terreno del mito. È una fiamma accesa in un tempo passato, ormai troppo lontano perché il giovane protagonista ricordi la ragione del suo ardere, e così proverà a toccarla con mano, per accertarsi della sua esistenza, della ragione del suo esistere.
Passato, presente e futuro si mischiano in un incontro di culture, mito e reale si legano in un abbraccio in cui è impossibile distinguere uno o l’altro, come se l’uno completasse l’altro e viceversa, per non lasciare che il vero perda la meraviglia della sua diversità».