Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato una donna di 57 anni per lesioni ai danni di un’infermiera in servizio presso il Pronto Soccorso del Policlinico di Messina.
L’intervento è stato eseguito dagli agenti del Posto Fisso di Polizia dell’ospedale, con il supporto delle Volanti.
L’aggressione è avvenuta mentre la donna era in attesa di essere visitata al triage. In un momento di tensione, ha colpito un’infermiera al ginocchio destro con una stampella, causandole lesioni giudicate guaribili in quattro giorni. L’operatore del Posto Fisso di Polizia è intervenuto immediatamente, evitando conseguenze più gravi.
Nonostante i tentativi di calmarla, la paziente ha continuato a dare in escandescenze, cercando di colpire altre persone e insultando sia il personale sanitario che il poliziotto presente. Durante la colluttazione, l’agente è stato colpito al torace.
L’infermiera e il poliziotto sono stati medicati e ritenuti guaribili rispettivamente in quattro e tre giorni di prognosi.
La donna è stata bloccata con l’ausilio degli agenti delle Volanti e arrestata per lesioni ai danni di un esercente la professione sanitaria. È stata inoltre denunciata per oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
In attesa dell’udienza di convalida, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, la cinquantasettenne è stata posta agli arresti domiciliari.
Solidarietà è stata espressa dal Direttore Generale dell’AOU G. Martino di Messina.
“Eventi come quello accaduto – ha ribadito il DG Giorgio Giulio Santonocito – non sono più tollerabili e da parte dell’Azienda vi sarà massimo rigore affinché i responsabili siano riservati alla giustizia. Lunedì presenterò una denuncia querela per interruzione di pubblico servizio.”
L’episodio conferma l’importanza di poter contare su un presidio fisso di Polizia, che grazie alla sua posizione centrale, vicina al Pronto Soccorso, e al sistema di telecamere installate, ha consentito di aiutare i sanitari e ripristinare la sicurezza.
Si precisa che, trattandosi di un procedimento in fase preliminare, la donna è da considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva.