Messina celebra il Presidente Mattarella: conferito il dottorato honoris causa con una lectio sull’Europa [FOTO]

Accolto da un lungo e caloroso applauso, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto dalla rettrice Giovanna Spatari la toga accademica, il tocco e il diploma di dottorato di ricerca honoris causa.
Indossata la toga, il Capo dello Stato ha iniziato il suo intervento esprimendo gratitudine alla rettrice e all’intera comunità accademica, sottolineando che “gli studenti rappresentano la ragione d’essere di questo ateneo e di ogni università”. Mattarella ha poi ringraziato il professor Silvestri per la laudatio, definendola “così generosa”.
L’Europa come progetto di pace e integrazione
Nel suo discorso, Mattarella ha affrontato il tema dell’Unione Europea, ricordandone le origini, ben prima della storica Conferenza di Messina del 1955. Il Presidente ha sottolineato come il Trattato di Parigi, incentrato su carbone e acciaio, avesse come obiettivo non solo l’integrazione economica, ma soprattutto la costruzione di una pace solida e duratura dopo le due guerre mondiali.
“La conferenza di Messina del 1955 segnò un passo decisivo”, ha affermato, “portando alla firma dei Trattati di Roma, che diedero vita all’architettura di un mercato comune e posero le basi per un’era di pace e prosperità, fondata sulla cooperazione tra Stati e popoli europei”.
Mattarella ha poi evidenziato l’evoluzione dell’Unione Europea, descrivendola come un sistema di governance multilivello, in cui il diritto europeo è applicato attraverso il dialogo e la cooperazione tra istituzioni comunitarie e nazionali.
La sfida dell’integrazione amministrativa e le sue applicazioni
Un punto centrale del discorso è stato l’approfondimento sull’amministrazione europea e sulle norme comuni che regolano la vita dei cittadini e delle imprese. Il Presidente ha citato esempi concreti, come il progetto Erasmus, i rigorosi standard di sicurezza alimentare, la protezione della proprietà intellettuale e il contrasto alla criminalità.
“Durante la pandemia, l’Unione Europea ha negoziato l’approvvigionamento di vaccini in tempi rapidi, dimostrando la forza di un’azione coordinata. Analogamente, la transizione digitale, il cambiamento climatico, la crisi energetica e le migrazioni richiedono risposte europee congiunte”, ha sottolineato.
I limiti e le prospettive future dell’Unione
Nonostante i successi, Mattarella non ha mancato di evidenziare alcune criticità. “Manca uno spazio politico realmente integrato. Troppo spesso, l’Unione è percepita come un’entità estranea, e la limitata coscienza politica ne frena l’azione”, ha dichiarato.
Il Presidente ha però ribadito la necessità di rafforzare la solidarietà tra i Paesi membri per affrontare le sfide globali: “Gli Stati europei, presi singolarmente, non possono offrire risposte adeguate. Come ho detto in passato, oggi esistono Stati piccoli e Stati che non si sono ancora resi conto di esserlo”.
La lectio doctoralis di Sergio Mattarella ha messo in luce non solo il valore storico e politico dell’Unione Europea, ma anche la necessità di consolidarne le basi istituzionali e politiche per affrontare le sfide del presente e del futuro. Un messaggio che, nel contesto di Messina, città simbolo della costruzione europea, assume un significato particolarmente profondo.