28 Aprile 2025 - 21:36

Messina, chiusa un’altra sala operatoria al Papardo per presenza di batteri

Ancora problemi sanitari all’ospedale Papardo di Messina, dove un’altra sala operatoria è stata chiusa per la presenza di batteri con valori ritenuti “inaccettabili”. Questa volta si tratta della sala operatoria n. 8 del reparto di Chirurgia. La decisione di sospendere l’operatività non è stata presa dalla magistratura, ma direttamente dal direttore sanitario dell’ospedale, Paolo Cardia, nell’ambito di un più ampio piano di monitoraggio della sicurezza sanitaria della struttura.

Un controllo approfondito sulle sale operatorie

La chiusura della sala 8 si inserisce in un contesto di verifiche a tappeto avviate in seguito all’inchiesta sulle morti sospette nel reparto di Cardiochirurgia. L’indagine, ancora in corso, nei mesi scorsi aveva già portato alla chiusura di due sale operatorie, poi riattivate solo di recente. Il monitoraggio attuale ha lo scopo di individuare ed eliminare eventuali criticità per garantire la massima sicurezza ai pazienti.

Secondo quanto riportato in una nota ufficiale inviata dal direttore sanitario Paolo Cardia ai vertici amministrativi dell’ospedale e ai dirigenti medici, l’intervento della ditta specializzata “Greegea” ha evidenziato un numero di colonie batteriche superiore a cinque unità formanti colonie (UFC) per piastra. Questi valori sono stati giudicati “inaccettabili” e hanno determinato l’immediata interdizione della sala operatoria 8.

Le misure correttive e i prossimi passi

Per risolvere il problema e ripristinare la sicurezza, il direttore sanitario ha disposto una serie di interventi correttivi. Tra le misure adottate rientrano la revisione e il rafforzamento dei protocolli di pulizia e sanificazione, oltre a un’attenta analisi delle procedure seguite dal personale addetto alla sterilizzazione. L’obiettivo è garantire un percorso operativo più efficiente ed efficace.

Dopo l’adozione di queste misure, saranno effettuati nuovi campionamenti ambientali per verificare l’efficacia degli interventi. Solo dopo il riscontro di valori microbiologici nella norma, la sala operatoria potrà essere riaperta in condizioni di sicurezza per i pazienti e il personale sanitario.

L’inchiesta sulle morti sospette e l’ipotesi batterica

Parallelamente alla chiusura della sala operatoria, prosegue l’inchiesta della Procura sulle morti sospette avvenute nel reparto di Cardiochirurgia. L’ultima perizia tecnica ha escluso che le valvole cardiache impiantate nei pazienti deceduti presentassero difetti di fabbricazione o malfunzionamenti. Questo dato, emerso dalle analisi condotte dall’ingegnere biomedico Antonietta Perrone, responsabile dell’Unità operativa di Ingegneria clinica e Tecnologie sanitarie del Policlinico Federico II di Napoli, rafforza l’ipotesi di un’infezione batterica come possibile causa dei decessi.

Secondo i magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dalle sostitute Annamaria Arena e Alice Parialò, i pazienti potrebbero aver contratto infezioni gravi durante gli interventi o nella fase post-operatoria. Gli accertamenti si stanno concentrando sulla qualità dell’acqua, sulla sterilità degli strumenti chirurgici e sulle condizioni igieniche delle sale operatorie e delle aree di degenza.

Un primo rapporto del laboratorio specializzato Chemlab di Catania, che ha effettuato rilievi all’ospedale Papardo lo scorso ottobre, aveva già evidenziato criticità preoccupanti. Tra queste, la presenza di acqua contaminata, rubinetti privi di filtri e strumenti chirurgici non sterili, tutti fattori che potrebbero aver contribuito all’insorgenza di infezioni batteriche nei pazienti.

L’inchiesta prosegue in attesa di ulteriori perizie e analisi microbiologiche. Gli esiti di queste indagini saranno determinanti per comprendere se l’origine delle infezioni sia riconducibile a problemi strutturali, a carenze nei protocolli sanitari o ad altre cause ancora da accertare.

Nel frattempo, la direzione dell’ospedale Papardo assicura il massimo impegno nel risolvere le criticità emerse, con l’obiettivo di garantire standard di sicurezza elevati per i pazienti e il personale sanitario.