13 Dicembre 2024 - 03:57

Messina, docente accusato di abusi sessuali: cinque minorenni indagati per estorsione

La storia del professor Giulio Chiofalo, 36 anni, che insegnava presso l’Istituto Superiore “A. M. Jaci” e arrestato nel 2023 per rapporti sessuali con alcuni suoi studenti, si arricchisce di sviluppi inaspettati. La Procura per i Minorenni ha infatti chiuso un’indagine che ribalta alcune dinamiche della vicenda, coinvolgendo ora cinque ragazzi minorenni come indagati per reati gravi.

Le accuse contro i ragazzi

Le indagini, guidate dalla sostituta procuratrice Annalisa Arena, hanno portato alla notifica del 415 bis c.p.p., con accuse di tentata estorsione, estorsione, violenza privata aggravata e danneggiamento. Secondo la ricostruzione della procura, i ragazzi avrebbero costretto il docente a fare regali costosi, come un motorino e un cellulare, minacciandolo ripetutamente. I fatti risalirebbero al periodo tra settembre e ottobre 2023.

Le dichiarazioni del docente e il giudizio del Gip

Giulio Chiofalo, dopo l’arresto, aveva dichiarato di essere stato vittima di pressioni e minacce da parte dei suoi studenti, ma tali affermazioni sono state accolte con scetticismo. La giudice per le indagini preliminari (Gip), Tiziana Leanza, nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva infatti evidenziato dubbi sulla credibilità delle sue accuse. Durante l’interrogatorio di garanzia, il docente aveva tentato di difendersi sostenendo che alcune immagini compromettenti gli fossero state inviate spontaneamente dai ragazzi, ma la sua versione non ha convinto la Gip, che ha definito tali dichiarazioni una personale ricostruzione.

La difesa e lo sviluppo processuale

Per quanto riguarda il procedimento principale contro Chiofalo, il 12 novembre scorso si è svolta l’udienza preliminare davanti al giudice per l’udienza preliminare (Gup) Eugenio Fiorentino. Il legale del docente, avvocato Salvatore Silvestro, ha richiesto il rito abbreviato, e la prossima udienza è stata fissata per gennaio. Nel frattempo, tre studenti si sono costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Massimo Rizzo, Tancredi Traclò e Antonello Scordo.

L’indagine principale, coordinata dal pm Roberto Conte e attualmente seguita dalla pm Giorgia Spiri, prosegue parallelamente a quella che coinvolge i ragazzi minorenni, i quali, va ricordato, sono nella fase preliminare e potrebbero essere scagionati nel corso del processo.

Un quadro complesso e in evoluzione

Questa intricata vicenda non solo mette in luce dinamiche preoccupanti tra un docente e i suoi studenti, ma apre anche interrogativi sulla veridicità delle dichiarazioni e sulle possibili responsabilità reciproche. Entrambe le indagini proseguiranno per chiarire i contorni di una vicenda che ha scosso profondamente l’ambiente scolastico e la comunità.