Messina, eseguita autopsia sui resti del piccolo Gioele: ecco le dichiarazioni dei medici legali al termine

Siamo un gruppo ben affiatato abbiamo diverse professionalità che cooperano e collaborano nelle attività cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto il possibile dal cadavere.

“Abbiamo proceduto con gran parte delle attività che deve svolta sui resti del cadavere, è stata fatta la tac come prima indagine dopo di che abbiamo proceduto con la collaborazione dell’ entomologo e dello zoologo forense alle varie attività di ispezione, analisi, prelievo di campioni che naturalmente richiederanno ulteriori approfondimenti”. Lo ha detto il medico legale Elvira Ventura Spagnolo al termine dell’autopsia sl corpo del piccolo Giole dopo 4 ore di autopsia. “Come ho sempre detto,- prosegue – al termine di tutte le operazioni chiaramente avremo un quadro definitivo e completo al momento si tratta di agire per singoli passaggi non tralasciando nulla ed evitando di perdere elementi che potrebbero essere utili. Siamo un gruppo ben affiatato abbiamo diverse professionalità che cooperano e collaborano nelle attività cercheremo di fare del nostro meglio per ottenere tutto il possibile dal cadavere.
I passaggi successivi saranno ulteriori analisi sia sugli indumenti sia sui resti. Ci sono stati sempre assegnati 90 giorni di tempo per la relazione.
È importante agire nel miglior modo possibile e non tralasciare nulla di ciò che il cadavere può fornire al termine si avranno i risultati”.

Scoprire come è morto mi sembra una cosa in via aleatoria possibile ma dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e li valuteremo

“Se esista una ferita di arma da taglio sul corpo del piccolo Gioele non lo possiamo dire, non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere in rapporto ai fenomeni trasformativi cadaverici e gli elementi scheletrici a nostra disposizione. Non li abbiamo ancora analizzati tutti e non possiamo sapere se c’è un riscontro del genere”. Lo dice il medico legale Daniela Sapienza al termine dell’autopsia. “Scoprire – prosegue – come è morto mi sembra una cosa in via aleatoria possibile ma dobbiamo vedere gli elementi che il corpo ci fornisce e li valuteremo. Purtroppo ci sono dei fenomeni cadaverici e trasformativi molto importanti e questo rende impossibili alcune valutazioni macroscopiche che in altri casi sarebbero un riscontro oggettivo nel senso che ci sono questi fenomeni trasformativi e l’effetto della macrofauna e della microfauna rende ovviamente difficile qualsiasi riscontro e qualsiasi valutazione. Abbiamo cominciato a fare alcuni esami su alcuni resti e dovremmo ovviamente continuare affinché riusciamo a raccogliere qualsiasi elemento di giudizio che abbia un riscontro di natura oggettiva che possa servire agli inquirenti “.

Segni di giacitura del corpo il terreno non è compromesso ma è un ambiente su cui sono passare delle persone

“Capisco che ci sia questo bisogno di risposte, ma vi dico anche che c’è un milione di insetti finché non analizzeremo questi insetti in laboratorio non si potrà dire molto.
“lOggi come oggi non è possibile capire se il bambino sia morto vicino alla madre Viviana”. Lo ha detto il professor Stefano Vanin, entomologo alla fine dell’autopsia di Giole.
“Sono stati raccolti un sacco di elementi sia per quanto riguarda la componente medica che veterinaria ed entomologica- afferma Vanin – quindi di elementi ce ne sono. Come ogni corpo ha dato delle informazioni, quanto è informativo lo vedremo.
Adesso come nel caso della madre è tutto da analizzare in laboratorio
E’ un caso difficilissimo, perché’ c’è un clima e un ambiente particolare, anche se qualche elemento informativo è stato estratto.
Sul terreno ci sono dei “segni di giacitura del corpo – dice ancora – il terreno non è compromesso ma è un ambiente su cui sono passare delle persone”.