14 Giugno 2025 - 18:28

Messina, il Tar conferma la revoca dell’ex sub commissario per il risanamento delle baraccopoli Marcello Scurria

Il Tar di Catania ha respinto il ricorso presentato da Marcello Scurria contro la revoca della sua nomina a sub commissario per il risanamento delle baraccopoli di Messina. La sentenza della quinta sezione conferma la legittimità del provvedimento adottato dal commissario straordinario, ruolo ricoperto dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

«La pronuncia del Tar – ha dichiarato Schifani – conferma la correttezza dell’iter amministrativo seguito, sotto ogni profilo, sia procedurale che sostanziale. È stata riconosciuta la piena legittimità di una decisione complessa, adottata nel rispetto dei principi di buon andamento, trasparenza e interesse pubblico».

Secondo i giudici amministrativi, la revoca è giustificata dalla perdita del rapporto fiduciario tra il commissario e il suo vice. Tale rottura sarebbe emersa «plasticamente dagli atti prodotti in giudizio», in particolare dalle iniziative assunte da Scurria nell’ambito di un’asta giudiziaria presso il Tribunale di Messina, senza previa comunicazione o condivisione con il commissario. Un comportamento che avrebbe anche causato «un contrasto con l’amministrazione comunale divenuto di dominio pubblico».

«In un contesto così delicato come quello del risanamento delle baraccopoli – ha aggiunto Schifani – il pieno rapporto fiduciario tra i vertici della struttura commissariale è fondamentale per garantire efficacia e coerenza all’azione amministrativa».

Il governatore ha poi ribadito l’impegno della Regione Siciliana nel processo di risanamento: «Proseguiamo con determinazione e senza esitazioni il percorso avviato per la riqualificazione urbana, sociale e ambientale della città di Messina. La sentenza ci consente di operare con maggiore serenità, superando le gravi condizioni di degrado che da decenni affliggono molte aree del territorio».

«Il nostro impegno è massimo – ha concluso – e la Regione continuerà a sostenere con tutte le risorse disponibili il lavoro della struttura commissariale e del Comune. Restituire dignità e futuro a migliaia di cittadini è una responsabilità che affrontiamo con serietà, coerenza e pieno rispetto delle regole».

La replica di Marcello Scurria

Non si è fatta attendere la replica di Marcello Scurria, che ha commentato la sentenza:
«Ho appena appreso che il Tar ha rigettato il ricorso che ho proposto avverso il provvedimento di revoca dell’incarico di sub commissario. L’incarico, secondo il Tar, è fiduciario e, quindi, sostanzialmente insindacabile dai giudici. Non condivido, ma prendo atto».

Scurria si è poi soffermato sulla motivazione addotta dal Tribunale:
«Il Tar afferma che la revoca è motivata dal mancato raccordo preventivo con il Commissario sulla partecipazione a un’asta. In soldoni, avrei dovuto comunicare prima di partecipare. Peccato che, durante i 23 mesi del mio incarico, ho acquistato alloggi per un valore di circa 20 milioni di euro, senza alcuna comunicazione preventiva. Solo relazioni periodiche successive, come previsto nel provvedimento di nomina».

Con amarezza, l’ex sub commissario ha aggiunto:
«Così è semplice. Qualunque cosa fai, anche se rientra nei tuoi poteri, può essere usata arbitrariamente per revocarti. Un po’ come nella favola del lupo e dell’agnello di Fedro: “Se non sei stato tu a sporcare l’acqua, è stato tuo padre”».