Messina, in Prefettura il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione su emersione rapporti di lavoro irregolari

Nella mattinata odierna, presso la Sala di Protezione Civile della Prefettura, si è svolta una riunione, in videoconferenza, del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione in relazione all’avvio dell’attività dello Sportello Unico per l’Immigrazione, istituito presso la Prefettura con lo scopo di favorire l’emersione dei rapporti di lavoro irregolare in atto con i cittadini stranieri.
All’incontro, presieduto dal Prefetto di Messina, dr.ssa Maria Carmela Librizzi, hanno partecipato l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Messina, il Dirigente della locale Direzione Territoriale del Lavoro, i rappresentanti di Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, I.N.P.S., I.N.A.I.L. nonché delle Organizzazioni Sindacali di categoria e delle Associazioni di volontariato che forniscono assistenza ai lavoratori stranieri, ivi comprese la Croce Rossa Italiana e le associazioni islamiche.
In apertura di riunione il Prefetto ha illustrato le disposizioni contenute nel c.d. decreto rilancio, che consente al datore di lavoro italiano o straniero di sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o di dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo 2020. Nel contempo, tale normativa dà la possibilità agli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 di chiedere il suddetto titolo di soggiorno per la durata di sei mesi.
Al riguardo il Prefetto ha precisato che le domande (da presentare con modalità informatica nel corrente periodo 1 giugno/15 luglio) devono riguardare taluni settori di attività e, segnatamente, agricoltura, allevamento e zootecnia, pesca e acquacoltura, assistenza alle persone affette da patologie o handicap che limitano l’autosufficienza e lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare.
Tali istanze vanno presentate presso:
l’INPS per i lavoratori italiani o per i cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea;
– lo Sportello Unico per l’Immigrazione per i lavoratori stranieri (previa registrazione sul sito https://null aostalavoro. dlci. interno. it/);
– la Questura per il rilascio del permesso di soggiorno (esclusivamente presso gli Uffici Postali “sportello amico”).
Ha poi individuato i requisiti che devono essere posseduti dal datore di lavoro e dal lavoratore straniero nonché l’importo del contributo forfettario da versare prima di attivare la procedura, che si concluderà in Prefettura con la sottoscrizione di un regolare contratto di lavoro da entrambe le parti in causa.
Tutti i riferimenti di interesse sono consultabili sulla homepage del sito della Prefettura (http://www.prefettura.it/me) nelle sezioni “Come fare per” oppure “Immigrazione”, nelle quali è possibile prendere visione delle circolari del Ministero dell’Interno, delle slide nonché del video che fornisce le informazioni di dettaglio sulla compilazione dell’istanza.

Lo Sportello Unico per l’Immigrazione, cui compete di verificare l’autenticità e la veridicità delle informazioni contenute nei documenti prodotti dagli interessati, opererà avvalendosi di un circuito di comunicazione con le sedi provinciali delle Amministrazioni interessate (Uffici anagrafici dei Comuni, Agenzia delle Entrate, INPS, ASP, ecc.) e sarà supportato da personale messo a disposizione dall’Ufficio Provinciale del Lavoro. Eventuali informazioni possono essere chieste al citato Organismo telefonando ai seguenti recapiti: 090/366514 oppure 090/366536.
Anche il Comune di Messina ha istituito un apposito sportello di informazione presso il Centro Polifunzionale per Immigrati.
La riunione ha costituito una importante occasione di confronto tra tutti gli attori istituzionale a vario titolo coinvolti nella procedura in esame nonché una preziosa opportunità per fugare eventuali dubbi su aspetti normativi di dettaglio.
Il Prefetto in conclusione ha invitato le organizzazioni Sindacali e le Associazioni di volontariato a svolgere una capillare attività di informazione nei confronti dei lavoratori stranieri per promuovere l’azione di emersione del lavoro irregolare.
Da parte di tutti è stata assicurata la più ampia collaborazione.