Messina, inaugurata al Palacultura la mostra “Il Cinema Illustrato” [FOTO]

Nel pomeriggio di oggi, alla presenza del Sindaco di Messina Federico Basile e dell’Assessore alla Cultura Enzo Caruso, è stata inaugurata al Palacultura, la mostra “IL CINEMA ILLUSTRATO”, organizzata dal Comune di Messina, in collaborazione con Cineforum Orione e Cineteca dello Stretto, aperta al pubblico da domani, venerdì 16, sino al 31 gennaio 2023. La curatela e l’allestimento sono di Isabella La Fauci e Maurilio Forestieri, con Luca Di Paola, Marianna Scalas, Alice Camardella e Lavinia Giacobbe. I manifesti in mostra sono i seguenti: Guardie e ladri, di M. Monicelli e Steno (1951); Totò al giro d’Italia, di M. Mattoli (1949); Il monaco di Monza, S. Corbucci (1963); Lo sparviero del Nilo, di G. Gentilomo (1950); La paura fa 90, di G. Simonelli (1951); Una bruna indiavolata, di C.L. Bragaglia (1950); I Vitelloni, di F. Fellini (1953); Tormento del passato, di M. Bonnard (1952); Tutta la città lo accusa, di L. De Mitri (1943); Il presidente, di L.F. D’Amico (1970); Stasera sciopero, di M. Bonnard (1951); Pazzo d’amore, di G. Gentilomo (1942); Prima Comunione, di A. Blasetti (1950); Senza Famiglia, di G. Ferroni (1945); La finestra sul lunapark, di L. Comencini (1957); I fuorilegge, di A. Vergano (1950).
Manifesti e locandine fanno parte del patrimonio comunale, base della futura cineteca, e attualmente in fase di recupero e catalogazione presso il Palacultura.
Le apparecchiature in esposizione sono: Moviole Super 8; Bobine 35 mm, 16 mm, 9.5 mm, 8 mm e Super8; Proiettori 35 mm, 16 mm, 8 mm e Super8; MovieViewer, visore 8 mm; Giuntatrici; Valigie spedizione film anni ’50; Televisore a tubo catodico. L’ingresso alla mostra è libero ed aperto alle scuole.
Il cinema fa vivere mille vite, fa sognare e immaginare mondi e storie sempre nuove. La settima arte, però, non si manifesta solo attraverso il contenuto delle pellicole, ma si avvale di potenti illustrazioni che accompagnano l’immaginazione dello spettatore e lo invogliano nella visione del film.
Grandi film, grandi illustratori: dalla nascita del cinematografo, il materiale pubblicitario ha assunto un ruolo essenziale nella buona riuscita di un titolo. I cartellonisti erano chiamati nella realizzazione di manifesti, locandine e fotobuste dai colori vividi e sgargianti, proprio quei colori che ancora mancavano nel cinema muto. La mostra indaga un periodo che ha riscritto la storia del cinema: il Neorealismo. In accordo con molti studiosi del settore, dall’immediato secondo dopoguerra, infatti, si ricercano il vero e la realtà, abbandonando il monumentalismo eroico proposto durante il periodo del regime.
Proprio durante gli anni ’50 del secolo scorso si assiste a un periodo molto florido nella produzione cartellonistica, ricco di stile ed espressività, che conferiscono all’Italia il primato nella storia dei manifesti. Nella sala proiezioni si farà un salto in un passato più lontano, approdando nel 1926, anno in cui è stato girato un cortometraggio rimasto nascosto per quasi un secolo. Si tratta de ‘L’Occhio di Shivah’, una pellicola in formato 9.5 ritrovata da ‘Cineteca dello Stretto’ e proiettata lo scorso novembre in anteprima nazionale al Torino Film Festival, e per la prima volta sugli schermi messinesi.