15 Novembre 2024 - 01:56

Messina, infermiere del Policlinico brutalmente aggredito con calci e pugni dai familiari di una paziente

Un grave episodio di violenza ha colpito questa notte il Pronto Soccorso dell’AOU G. Martino di Messina, dove un infermiere è stato aggredito da un gruppo di familiari di una paziente. Durante il turno di notte, i familiari, già in precedenza verbalmente aggressivi nonostante i reiterati inviti a recarsi in sala d’attesa, hanno attaccato l’infermiere con calci e pugni al volto. Questo, nonostante la paziente fosse già stata valutata e stabilizzata dai medici del Pronto Soccorso.

Il gruppo di familiari, agitato dalla particolare situazione di fragilità della paziente, pretendeva le sue dimissioni senza rispettare le procedure mediche necessarie. La proposta di ricovero dei medici era stata rifiutata, e al momento della consegna di un documento della paziente, l’infermiere è stato brutalmente aggredito. Dopo aver ricevuto cure mediche e consulenze specialistiche, l’infermiere è stato dimesso con una prognosi di 25 giorni.

Anche un operatore del servizio di vigilanza, intervenuto in aiuto, è stato ferito alla mano, con una prognosi di sei giorni. I carabinieri sono stati chiamati e stanno acquisendo i filmati delle videocamere di sorveglianza per le indagini.

L’Azienda, per prevenire tali incidenti, ha installato numerose telecamere nel Pronto Soccorso e sta completando la dotazione di pulsanti antiaggressione per il personale. Questi dispositivi, una volta azionati, si collegano automaticamente alla centrale interna di vigilanza.

Il Direttore Generale, Giorgio Giulio Santonocito, ha espresso la sua solidarietà all’infermiere aggredito e ha ribadito l’impegno dell’Azienda a garantire la sicurezza del personale. Santonocito ha sottolineato l’importanza delle misure di sicurezza adottate, come le telecamere e i pulsanti antiaggressione, e ha annunciato di aver presentato un esposto-denuncia all’Autorità Giudiziaria per perseguire con fermezza i responsabili dell’aggressione e dell’interruzione delle attività sanitarie.