Messina, manifestazione No Ponte: “Difendiamo un patrimonio dell’umanità, il diritto di protestare è sacro”

Circa 200 manifestanti si sono radunati oggi a Messina, lungo la passeggiata a mare, per ribadire la loro ferma opposizione alla costruzione del Ponte sullo Stretto. La manifestazione, organizzata dal movimento No Ponte, ha avuto luogo in concomitanza con la visita del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, impegnato in un incontro con istituzioni e parti sociali locali presso la Prefettura.
A guidare la protesta è stato Renato Accorinti, leader storico del movimento ed ex sindaco della città, che ha rivolto un appello accorato al rispetto dei diritti civili e alla tutela del territorio. “Il movimento No Ponte è pacifico e non violento. Non può essere tolto il diritto di manifestare da nessuno, neppure dal governo. Vorrei che ci fosse qui il presidente Mattarella, che su questo punto è stato molto chiaro”, ha dichiarato Accorinti davanti alla stampa.
Nel suo intervento, Accorinti ha criticato duramente il recente disegno di legge sulla sicurezza promosso dal governo, definendolo una minaccia ai diritti fondamentali. “Dopo il Ddl sicurezza non si può neanche protestare in modo non violento, addirittura arrestano. Allora io lancio la disobbedienza civile, che significa rischiare di pagare di persona per difendere i propri valori”, ha aggiunto.
Secondo i manifestanti, il ponte rappresenta una grande opera inutile e dannosa, mentre la Sicilia e il Sud continuano a soffrire per la mancanza di infrastrutture essenziali. “Noi difendiamo un luogo che è patrimonio dell’umanità sotto tutti i punti di vista. Abbiamo bisogno di cose fondamentali che non ci sono: acqua, trasporti, strade, autostrade, messa in sicurezza del territorio. Siamo due Italie”, ha concluso Accorinti.
La manifestazione si è svolta in modo ordinato e pacifico, tra striscioni, cori e bandiere, con la partecipazione di cittadini, associazioni e comitati territoriali, uniti nel ribadire il loro “no” a un progetto ritenuto invasivo, costoso e non prioritario.