Messina, nasce “Messina per la Cultura”, consiglieri Russo e Calabró (PD): ennesima partecipata chiamata “Fondazione”

Sono stati 14 i consiglieri comunali nell’ordine, Concetta Bonocore, Giuseppe Busà, Francesco Cipolla, Nicoletta, D’Angelo, Rosaria Di Ciuccio, Antonia Feminò, Serena Giannetto, Margherita Milazzo, Salvatore Papa, Sebastiano Pergolizzi, Giulia Restuccia, Raffaele Rinaldo, Emilia Rotondo, Giuseppe Trischitta e 4 i contrari. È questo l’esito della votazione nel corso dell’odierna seduta di Consiglio comunale che ha sancito l’approvazione della costituzione della Fondazione denominata “Messina per la Cultura”. Il nuovo organismo guidato da Comune e Città metropolitana di Messina che non ha scopo di lucro, persegue finalità di promozione culturale, attraverso la realizzazione e la partecipazione ad iniziative ed eventi culturali, artistici e sociali di rilevanza locale, nazionale ed internazionale. Nell’esprimere soddisfazione per l’approvazione da parte del Civico consesso, in merito alla delibera di Giunta comunale avente ad oggetto la costituzione della Fondazione, il Sindaco Federico Basile e l’Assessore proponente con delega alla Fondazione Massimo Finocchiaro “arte, spettacolo e cultura e più in generale la promozione e la conoscenza del nostro ricco patrimonio culturale è uno tra gli obiettivi – dichiarano Basile e Finocchiaro – prefissati nel programma elettorale. Promuovere la crescita culturale del nostro territorio significa parallelamente avviare percorsi atti a favorire lo sviluppo sociale ed economico del comprensorio cittadino e metropolitano e più in generale siciliano, al fine di accrescere il senso di identità e di appartenenza della collettività ed in particolare i giovani attraverso la collaborazione sinergica tra Comune, Città metropolitana, soggetti pubblici e privati”. Il Sindaco Basile ha aggiunto “siamo particolarmente soddisfatti in quanto l’odierna approvazione rappresenta quella continuità amministrativa che nell’ambito della cultura era stata fortemente sostenuta dal mio predecessore Cateno De Luca. Oggi il risultato è stato raggiunto – ha concluso Basile – e auspichiamo attraverso la Fondazione che le iniziative di promozione culturale, turistico e di marketing territoriale possano contribuire allo sviluppo del brand Messina, affinché la nostra Città non sia soltanto una Città di passaggio ma da vivere e apprezzare”.

Consiglieri Russo e Calabró su nuova fondazione “Messina per la cultura”

Oggi l’amministrazione Basile incassa un altro bel risultato: la nascita dell’ennesimo organismo partecipato dal comune chiamato Fondazione “Messina per la Cultura”, sotto la veste di una fondazione di partecipazione, a parlare in una nota i consiglieri Russo e Calabrò che proseguono;

Strano – come abbiamo evidenziato inutilmente in aula – che a dispetto della natura giuridica scelta, non ci siano tra i fondatori soggetti privati, che invece sono indispensabili per questa particolare forma mista di fondazione e associazione, che per legge li prevede. Abbiamo tentato grazie a un nostro emendamento di evitare i costi – che potranno essere anche molto rilevanti – delle remunerazioni dei tanti organi previsti dallo statuto: dal sovrintendente ai tanti possibili direttori artistici. L’Aula, invero, nonostante i pareri favorevoli dei dirigenti all’emendamento del Partito democratico che prevedeva che i vari incarichi fossero gratuiti, ha ritenuto di bocciarlo! Sulla scorta dello statuto esitato, infatti, potranno essere nominati direttori artistici ad ogni piè sospinto, che potranno essere individuati anche per ogni singola manifestazione o per singolo evento, ovviamente remunerati dalla fondazione, alias dal Comune e dalla Città metropolitana. Il personale da impiegare nella fondazione sarà reclutato con la forma del distacco, del comando, dell’avvalimento (????).
Ennesimo ente finanziato con denaro della collettività.
Ormai a Messina ogni servizio di carattere pubblico è esternalizzato a favore di società partecipate, fondazioni, agenzie, enti pagati tutti dal comune.
Abbiamo un vago ricordo dei tempi in cui un precedente sindaco considerava tutte queste realtà come bancomat della politica, prevedendo nel suo programma la razionalizzazione, o meglio, la notevole riduzione delle partecipate. In realtà, altro che eliminate: in questi ultimi anni si sono moltiplicate tanto che abbiamo pure difficoltà a menzionarle tutte.
Avanti un altro, Pantalone è sempre operativo