Messina, Parco Aldo Moro: Conclusa la Bonifica, Richiesta di Dissequestro per la Riapertura
La bonifica del Parco Aldo Moro di Messina è finalmente conclusa. Dopo la rimozione dei frammenti di amianto, l’Asp ha emesso alcune prescrizioni, in particolare riguardo ai fabbricati situati all’ingresso del parco. Sono passati ormai 45 giorni dalla chiusura dell’area, un evento che ha suscitato grande interesse e dispiacere tra i cittadini, che avevano appena iniziato ad apprezzare questo nuovo spazio nella loro città.
Ora, si stanno muovendo i passi per la riapertura del parco. Dopo un accordo tra il Comune e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), proprietario dell’area, il parco era stato chiuso per consentire la bonifica. L’accordo prevede una gestione condivisa, con l’obbligo di mantenere l’accessibilità al pubblico, molto gradita dai cittadini.
Per garantire la sicurezza dell’area, sono state redatte due relazioni: una dall’Asp e una da Messina Servizi. Il sequestro era stato disposto in seguito al ritrovamento di porzioni di cemento amianto nella scarpata adiacente a via Palermo, visibile ma non accessibile al pubblico. Un ulteriore motivo di sequestro era stato l’amianto trovato nelle prese d’aria del tetto della stanza del sismografo sotterraneo dell’INGV.
L’INGV e il Comune hanno provveduto alla bonifica, completata nei giorni scorsi. Dopo un nuovo sopralluogo del dipartimento di prevenzione Spresal, l’Asp ha confermato la rimozione di tutto l’amianto, ma ha emesso alcune prescrizioni per la riapertura. Tra queste, la necessità di mettere in sicurezza i ruderi all’ingresso del parco, che devono essere resi inaccessibili per ragioni di sicurezza. Anche il tetto del sismografo e la galleria sotterranea devono rimanere off-limits. Inoltre, è stata indicata la necessità di seguire procedure rigorose in caso di scavi futuri o rimozioni del tappeto erboso per evitare l’esposizione a frammenti di amianto.
Messina Servizi ha confermato di aver effettuato la bonifica della scarpata e la messa in sicurezza delle aree interdette. Tutta la documentazione sarà ora inviata alla Procura. Concludendo, il Comune intende richiedere il dissequestro dell’area e avviare così la riapertura del parco, superando il disguido che ha portato alla sua chiusura.