Messina punta in alto: presentato in commissione Ponte l’Aeroporto Intercontinentale del Mediterraneo
Un ambizioso progetto punta a trasformare la Piana di Milazzo in un hub strategico per il commercio globale: l’Aeroporto Intercontinentale del Mediterraneo. Presentato dalla Sciara Holding durante la commissione sul Ponte sullo Stretto, il progetto mira a creare uno scalo moderno e internazionale, con particolare attenzione al trasporto merci, per diventare un motore economico per l’intera area.
Non un’opera compensativa
Secondo i proponenti, l’aeroporto non ha legami diretti con il Ponte sullo Stretto, né si tratta di un’opera compensativa. L’avvocato Roberto Di Pietro, coordinatore generale del project finance, ha sottolineato: “Non chiediamo fondi pubblici; il progetto sarà finanziato interamente da capitali privati. Vogliamo costruire un’infrastruttura che colleghi Messina ai cinque continenti, focalizzandoci sul traffico merci, oggi ancora troppo dipendente da rotte navali verso porti lontani come Rotterdam”.
Il presidente della commissione, Pippo Trischitta, ha aggiunto che il materiale di scavo proveniente dai lavori del Ponte potrebbe essere riutilizzato per il progetto, contribuendo anche al ripascimento delle coste.
Bertolotti: “Un miliardo di euro subito disponibili”
Fabio Bertolotti, CEO della Sciara Holding, ha dichiarato: “Non è un sogno, ma una realtà concreta. Abbiamo già inviato il progetto a Regione, ENAC e MIT, e siamo pronti a investire 1 miliardo di euro immediatamente, superando i costi stimati di 800 milioni. Non cerchiamo fondi pubblici, ma sostegno politico per un’iniziativa che può generare fino a 100.000 posti di lavoro diretti e indiretti”.
L’aeroporto non sarà solo un centro per il trasporto merci, ma prevede anche strutture come una scuola di volo, un centro congressi e un eliporto per la prevenzione antincendio. Bertolotti ha ribadito l’importanza di coinvolgere professionisti locali nella progettazione: “Solo chi vive il territorio può conoscerne le esigenze”.
Maio: “Un’opera colossale e autonoma”
L’ingegnere Lino Maio ha ribadito l’indipendenza del progetto: “Non è un’opera compensativa del Ponte, ma un’iniziativa autonoma. Questo aeroporto non ha nulla a che vedere con l’ormai abbandonata idea dell’aeroporto del Mela. È un progetto colossale, finanziato esclusivamente con risorse private, che non graverà sul debito pubblico”.
Secondo Maio, il nuovo scalo intercontinentale sarebbe un pilastro per l’economia regionale, con ambizioni di rilancio per Messina: “Vogliamo riportare la città al centro del turismo e del commercio internazionale”.
Prospettive per il futuro
Con la possibilità di attrarre investimenti e aziende grazie alla quadrimodalità dei trasporti (aereo, navale, stradale e ferroviario), l’aeroporto del Mediterraneo potrebbe trasformare Messina in un fulcro commerciale strategico. “Non vogliamo solo fermare l’emorragia di giovani che lasciano il Sud, ma creare opportunità che facciano di Messina una destinazione e non un punto di passaggio”, ha concluso Bertolotti.
Un progetto ambizioso, che promette di cambiare il volto della Sicilia e del Mezzogiorno, ma che richiederà un ampio consenso politico e istituzionale per passare dalla carta alla realtà.