Messina, Rete Civica “Partecipazione”: «Commercianti al collasso per i cantieri del tram, serve un fondo di sostegno»

Si è tenuto questa mattina a Piazza Cairoli un incontro pubblico promosso dalla Rete civica “Partecipazione”, guidata dall’avv. Marcello Scurria, ex sub-commissario per il risanamento delle baraccopoli, e da Michele Barresi, già sindacalista della Uil. L’obiettivo: presentare proposte concrete a tutela delle attività commerciali e artigianali situate nelle zone investite dai lavori per la nuova tranvia, in particolare lungo viale San Martino.
Il riferimento è ai gravi disagi che da mesi colpiscono le attività dell’importante arteria cittadina, colpita dai cantieri per il prolungamento della linea tranviaria. Secondo i dati raccolti dal gruppo, i commercianti registrano un calo di accessi intorno al 40%, un dato allarmante che rischia di tradursi in chiusure definitive.
«In città come Torino, Bologna o Catania – ha dichiarato Scurria – quando i lavori durano oltre sei mesi si prevedono forme di compensazione per chi subisce danni economici. A Messina invece l’amministrazione si limita a minimizzare. Ma non basta una riduzione simbolica della Tari: serve un vero fondo di sostegno».
Scurria e Barresi chiedono dunque che l’amministrazione comunale, forte del buon rapporto istituzionale con il presidente della Regione Renato Schifani, si faccia promotrice di una misura concreta già nella prossima legge regionale. L’idea è quella di istituire un fondo economico dedicato – prendendo esempio anche dai criteri utilizzati per i ristori durante la pandemia – in grado di garantire la sopravvivenza del tessuto commerciale locale per tutta la durata dei lavori, previsti per almeno un anno e mezzo.
«Non stiamo parlando di cifre astronomiche – ha sottolineato Scurria –. Tra i tanti fondi europei e regionali, spesso non utilizzati e restituiti, basterebbero anche solo tre o cinque milioni di euro per dare ossigeno a questi imprenditori. Sarebbe un atto giusto e doveroso nei confronti di chi tiene viva la città».
L’iniziativa si inserisce in un percorso di ascolto e confronto con la cittadinanza, che – assicurano i promotori – proseguirà nei prossimi mesi. «Abbiamo incontrato centinaia di cittadini, aziende e famiglie – ha concluso l’avvocato –. La partecipazione reale non è fatta di slogan, ma di proposte concrete e presenza costante nei luoghi dove si decide il futuro della città».