Messina, riapre la Cripta del Duomo: un gioiello storico torna alla luce [FOTOGALLERY]

Un luogo intriso di fascino e storia riapre finalmente le sue porte: è la Cripta del Duomo di Messina, un tesoro artistico e spirituale che torna accessibile dopo anni di chiusura dovuti a un grave allagamento. Domani, nel contesto dei solenni festeggiamenti in onore della Beata Vergine Maria della Lettera, la cripta verrà ufficialmente restituita alla città.
Scrigno di bellezze architettoniche e artistiche, la Cripta conserva elementi risalenti a diverse epoche: colonne e capitelli ellenistici, frammenti normanni, decorazioni barocche e testimonianze artistiche dei secoli successivi si fondono in un armonioso racconto di secoli di fede e cultura.
I lavori di recupero e messa in sicurezza, curati dalla Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina e finanziati dalla Regione Siciliana, hanno permesso il consolidamento di stucchi e affreschi, la sistemazione delle pavimentazioni normanna e seicentesca, e l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione. Fiore all’occhiello dell’intervento è la passerella per l’accesso dei visitatori disabili, che rende lo spazio finalmente inclusivo.
A dirigere l’intervento è stata l’architetta Mirella Vinci, già Soprintendente di Messina.
L’inaugurazione ufficiale è fissata per domani 01 Giugno alle ore 11:45, con la partecipazione dell’arcivescovo Giovanni Accolla, della prefetta Cosima Di Stani e del sindaco Federico Basile.
La riapertura della Cripta rappresenta anche un traguardo importante per la Delegazione FAI di Messina, che già nel 2009 – il 28 marzo – l’aveva resa accessibile per la prima volta dopo lunghi anni di chiusura, attirando oltre 25.000 visitatori. Fu nuovamente riaperta nel 2016 e ora, dopo un lungo percorso, torna ad essere patrimonio vivo della città.
Nico Pandolfino, capo delegazione FAI di Messina, ha commentato: “Tanti beni stanno finalmente tornando fruibili. Ci auguriamo che presto anche la Badiazza, primo bene aperto dalla nostra delegazione nel 2001, possa essere restituita alla comunità. Continuiamo a lavorare con impegno per far scoprire ai cittadini luoghi straordinari. Stiamo già preparando le aperture per le Giornate FAI d’Autunno di ottobre.”
LA CRIPTA DEL DUOMO DI MESSINA
In origine, la Cripta del Duomo era un unico, vasto ambiente sorretto da numerose colonne disposte in file parallele. Su queste poggiano le volte che sostengono il pavimento della cattedrale. Le colonne, oggi prive di base e più tozze, avevano in origine maggior slancio. Nei secoli, l’innalzamento dei suoli ha quasi del tutto chiuso le finestre e modificato gli accessi, oggi ricavati esternamente.
Nel 1638, una confraternita di mercanti e drappieri fondò al suo interno la Chiesa di Santa Maria degli Schiavi, avviando un ciclo decorativo in stucco che rispettava la struttura originale. Le volte furono ornate con motivi di volute e fogliame e con affreschi attribuiti ad Antonio Bova.
Il terremoto del 1908 non causò gravi danni, ma la successiva ricostruzione alterò profondamente l’aspetto originario. Le cappelle furono tramezzate e la cripta funeraria scoperta fu manomessa. Oggi l’accesso avviene da due porte esterne, su via S. Giacomo e Piazza Immacolata.
L’aula, oggi divisa in tre sezioni, conserva la base di un altare a gradini e una portina marmorea. Sono ancora visibili parti della decorazione seicentesca, rimaneggiata dopo il sisma. Gli stucchi sono tradizionalmente attribuiti a Innocenzo Mangani e Andrea Gallo, con volte ornate da cherubini, fogliame e cornici affrescate. Nelle cappelle, tracce di affreschi sopravvivono solo a sinistra.
Altri artisti coinvolti furono Antonio Tricomi, Antonio Tuccari, e Placido Celi, anche se poco resta delle loro opere. Si conserva invece la Madonna della Lettera nell’atto di consegnare l’Epistola agli ambasciatori messinesi, opera di Placido Campo, forse del 1737.
Altri dipinti custoditi al Museo Regionale documentano come la Cripta fosse arricchita da tele seicentesche e settecentesche: la predica di San Paolo ai messinesi, lo sbarco di Don Giovanni d’Austria a Messina e altre opere legate alla tradizione locale.