2 Dicembre 2024 - 22:07

Messina, Richiesto Giudizio Immediato per Padre e Figlio che aggredirono il Comandante Giardina

Nell’ambito dell’inchiesta sull’aggressione avvenuta lo scorso 19 ottobre al comandante della Polizia Metropolitana di Messina, Giovanni Giardina, la Procura di Messina ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per Salvatore Centorrino, 40 anni, e suo figlio Carmelo di 20.

Il Procuratore Aggiunto Vito Di Giorgio e il Sostituto Procuratore Francesca Bonanzinga hanno formalmente presentato la richiesta al giudice Monia De Francesco, chiedendo che padre e figlio Centorrino siano sottoposti a un processo rapido per rispondere delle accuse di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate.

L’aggressione al comandante Giardina, avvenuta lo scorso ottobre, ha scosso la comunità locale, portando all’arresto di Salvatore e Carmelo Centorrino la mattina del 27 ottobre da parte degli agenti della squadra Mobile. Le accuse formulate nei loro confronti comprendono la partecipazione attiva all’aggressione nei confronti dell’ufficiale di polizia.

Dopo l’atto violento, padre e figlio inizialmente tentarono di fuggire, ma la stessa sera si presentarono spontaneamente presso la caserma Zuccarello, accompagnati dal loro avvocato, Filippo Pagano. Successivamente, dopo essere stati interrogati in Questura, fu emessa nei loro confronti una denuncia a piede libero.

A seguito della richiesta d’arresto in carcere avanzata dal procuratore Di Giorgio, il giudice concesse la misura cautelare dei domiciliari ai due indagati. Ora, con la richiesta di giudizio immediato, si prospetta una rapida conclusione del processo, che consentirebbe di chiarire le responsabilità di padre e figlio Centorrino in merito all’aggressione al comandante Giardina.

L’interesse della comunità locale è forte, poiché l’episodio ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e l’integrità delle forze dell’ordine. Il giudizio immediato rappresenta una risposta pronta e incisiva da parte della magistratura per affrontare un caso che ha destato notevole allarme nella città di Messina.