Messina, Stefano Bonaccini incontra dirigenti e militanti del PD, Ponte: “non è una priorità” [FOTO]

Una mozione che punta a costruire una nuova classe dirigente del Pd, guardando alle qualità amministrative di molte donne e uomini nel partito che hanno responsabilità a livello locale e da amministratori comunali e regionali, Inoltre, realizzare un’alleanza credibile prima di tutto con i cittadini per un Partito democratico in grado di animare, oggi, un’opposizione forte e ‘governante’, che accanto ad ogni ‘no’ sappia sempre indicare una controproposta migliore e per tornare, in futuro, a essere votato dagli italiani come forza di governo.
Sono questi alcuni dei punti che Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha illustrato oggi nella sala ‘Vincenzo Palumbo’ del Palacultura di Messina ai militanti ed a diversi dirigenti siciliani del Partito Democratico. 
Alla manifestazione hanno partecipato i deputati all’Ars del Partito democratico, Michele Catanzaro, Nello Di Pasquale, Calogero Leanza, Tiziano Spada; i componenti della segreteria regionale dei democratici; i segretari dei circoli provinciali del Pd in Sicilia; gli amministratori locali e i consiglieri comunali del partito democratico nell’Isola; il segretario provinciale del partito a Messina, Nino Bartolotta.

“La Destra ha fatto la battaglia contro le Ong e gli sbarchi sono decuplicati sullo stesso periodo dell’anno scorso. La Presidente del Consiglio è andata in Europa a chiedere la solidarietà alla Svezia e all’Ungheria e le hanno detto per noi prima gli svedesi e gli ungheresi. Questo accade quando per troppo tempo semini vento con la propaganda quando sei all’opposizione, poi vai a governare e rischi di raccogliere tempesta”. A dirlo Stefano Bonaccini candidato alla segreteria nazionale del Pd durante l’incontro di stamane.
“Sono tanti i problemi aperti – continua Bonaccini – che andrebbero affrontati insieme in Europa dal tema dei fondi del Pnrr ai costo delle materie prime, ai migranti, alla guerra in Ucraina: insomma non stiamo producendo una grande figura spero che ci sia modo di rivedere la politica messa in campo da parte del Governo. Come si è visto sugli sbarchi, noi abbiamo dato una mano l’ultimo dell’anno a Ravenna, nella mia regione e abbiamo fatto sbarcato 113 persone disperate tra cui molte donne, bambini, neonati ed ho detto al ministro Piantedosi che tutte le volte che avranno bisogno noi ci saremo perché l’umanità e la solidarietà non si danno a corrente alternata a secondo del colore politico del governo che te lo chiede, ma la si da sempre”.

“Sono stato a Bruxelles di recente ho incontrato la presidente Roberta Metsola e anche quattro commissari ed era il giorno in cui Zelensky è stato al Parlamento europeo. A me pare che ci stiamo emarginando da soli, d’altra parte le troppe critiche del passato all’Unione europea portano ad avere la diffidenza degli altri”. “Se penso – prosegue Bonaccini – che Mario Draghi prima era nella foto su un treno con i leader tedeschi e francesi verso l’Ucraina, è evidente che ora c’è qualcosa che non torna. Sarebbe un peccato perché l’italia è un grande paese e deve giocare un ruolo da protagonista. Ho l’impressione che si stia tornando indietro, mi auguro che questa Destra ci rifletta perché l’Italia ha bisogno di tutto meno che di essere emarginata”.

“Il reddito di cittadinanza va assolutamente difeso nella parte si assistenza a chi è senza lavoro e disperato. Quando sento un politico dire che va cancellato penso che stia molto bene perché solo un disperato può capire il valore di ricevere dallo stato un sussidio per dare da mangiare ai propri fogli. State parlando con il primo presidente di regione che nel 2016 introdusse a livello regionale il reddito di solidarietà che è una roba simile. Così com’è però non funziona di fianco ha bisogno di politiche attive per il lavoro perché se sulla parte assistenziale ha funzionato è completamente mancato nella parte della reintroduzione nel mercato del lavoro. Vengo da una terra che mi ha insegnato da bambino che il lavoro è una delle prime forme di dignità e se penso al mezzogiorno c’è bisogno accanto al reddito di cittadinanza di creare posti di lavoro solo che per farlo servono politiche industriali serie, servono politiche infrastrutturali, servono politiche attive per il lavoro e credo che servirebbe una misura come la decontribuzione secca per i nuovi assunti per rendere una opportunità per le imprese investire , avere la certezza per anni di sapere che c’è una agevolazione fiscale quindi il reddito di cittadinanza non si cancella ma così come è non basta va cambiato e migliorato.”

Ponte sullo Stretto

Del ponte se ne parla da qualche secolo. Non mi pare la priorità , in questa regione c’è un problema di collegamenti stradali e autostradali che avrebbero bisogno di essere risolti prima di pensare addirittura al ponte sullo stretto credo che non sia una priorità che invece sono le politiche industriali, infrastrutturali e politiche per il turismo.

Partito Democratico

“Perdiamo le elezioni in tutto il paese da parecchi anni, innanzitutto bisogna cambiare il gruppo dirigente che per latro nella gran parte di quelli che hanno gestito il partito negli ultimi anni non mi sta sostenendo, bisogna costruire il gruppo dirigente partendo dai territori e dando più valore a loro. Noi comunque stiamo governando il 70 per cento dei comuni italiani ed è davvero incredibile che mentre continui a perdere le elezioni politiche si governi in così tanta parte del paese , diamo l’idea che abbiamo una squadra allenata che non ha nessun altro partito così numerosa, bisogna pescare da lì e dai territori e sopratutto bisogna avere una identità molto più precisa , dobbiamo essere considerati il partito del lavoro come il partito laburista che metta le politiche attive per il lavoro il fatto di garantire opportunità per le imprese serie e sane e difendere la scuola e la sanità pubblica perché stanno tagliando come non mai in questo settore”