Messina, viadotto Ritiro, Uil: “Si fermano i lavori”. Toto Costruzioni smentisce: “ci devono 10 milioni euro ma non blocchiamo l’opera”

Notizia shock: si fermano i lavori del cantiere del Viadotto Ritiro.

Con effetto immediato vanno a casa i quasi 100 lavoratori impegnati nella realizzazione della fondamentale opera e di conseguenza la città dovrà aspettare ancora per raggiungere l’agognata fine di un incubo. L’agghiacciante notizia per il nostro territorio è stata comunicata venerdì 12 novembre durante un incontro ufficiale avvenuto tra la Feneal Uil e il Responsabile delle relazioni sindacali del gruppo Toto Costruzioni Spa. Andranno a casa, seppur allo stato viene garantita la retribuzione, tutti gli operai ai quali la notizia è stata annunciata nel tardo pomeriggio di venerdì scorso” lo hanno dichiarato Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Messina-Palermo, e Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.
“Dal mese di settembre erano già scattate le prime avvisaglie relative ad alcune importanti problematiche economiche del gruppo Toto che causarono complessità nell’approvvigionamento dei materiali da cantiere e difficoltà nel puntuale rispetto della corresponsione degli emolumenti ai lavoratori. Fra l’altro, l’aspetto legato alle problematiche salariali ha prodotto, nei mesi recenti, una vera e propria fuga dal cantiere da parte di moltissimi lavoratori messinesi che hanno preferito rassegnare le proprie dimissioni dall’azienda Toto Costruzioni, abbandonare gli affetti più cari e cercare miglior fortuna lavorativa specie in una serie di importanti cantieri della Campania. Accanto al grave aspetto legato al serio rischio di un’ennesima crisi sociale ed occupazionale su cui desideriamo esprimere le nostre serissime preoccupazioni, è opportuno evidenziare l’emergenza viabilità che investe la città di Messina: ostaggio da troppo tempo di una difficile situazione che incide pesantemente sulla qualità della vita dei messinesi” hanno proseguito i sindacalisti della Uil.
“A quanto sembra, il disimpegno sul cantiere del Viadotto Ritiro è un “effetto collaterale” connesso con la recente revoca anticipata della concessione della gestione dell’autostrada dei Parchi, ovvero l’A24 (166 km da Roma a Teramo) e l’A25 (114 km fino a Pescara), la cui scadenza era prevista nel 2030. Si tratta di un’autostrada gestita dal gruppo Toto che a seguito della rescissione anticipata chiesta dal medesimo gruppo per l’impossibilità di ottenere i fondi necessari ai lavori di messa in sicurezza è stata già affidata all’Anas. Questa decisione sembrerebbe causare al gruppo Toto un mancato introito di circa 2,4 miliardi di euro con gravi conseguenze sugli oltre 1.370 lavoratori di tutta la holding. Con queste motivazioni è stato deciso il discutibile stop di tutti gli appalti della Toto presenti nel Paese, a partire dai lavori del cantiere del Viadotto Ritiro ed è stato comunicato ai lavoratori di rimanere a casa sine die, ai quali, allo stato, è stato garantito il pagamento del salario” hanno continuato De Vardo e Tripodi.
“La decisione della Toto è preoccupante poiché si ripercuote sulle maestranze e su tutta la collettività. L’agognata fine dei lavori del Viadotto Ritiro, una tra le più importanti infrastrutture del nostro territorio, era prevista nel mese di marzo 2023 e tutti pensavamo che finalmente si chiudesse una lunghissima fase caratterizzata da disagi e difficoltà nella viabilità cittadina. Purtroppo, come in un drammatico gioco dell’oca ritorniamo al punto di partenza e rischiamo di assistere alla realizzazione di una nuova “incompiuta” poiché si è deciso di chiudere il cantiere del Viadotto Ritiro per cause terze nonostante il Cas, committente dell’appalto, è in regola con la corresponsione dei Sal. Pertanto, nel lanciare un accorato grido d’allarme e nel chiedere la celere convocazione di un Tavolo di confronto in maniera tale che tutti i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente, a partire dai governi nazionale e regionale, dicano con chiarezza quale azione concreta intendono attuare al fine di consentire l’immediata ripartenza dei lavori e per evitare una tragica macelleria sociale che il nostro territorio non può assolutamente consentire. Da parte nostra non ci fermeremo e andremo fino in fondo poiché siamo pronti a lanciare una mobilitazione straordinaria per dare risposte sia ai 100 lavoratori mandati a casa che ai cittadini giustamente inviperiti per questa bruttissima novità” hanno così concluso Pasquale De Vardo, segretario generale della Feneal Uil Messina-Palermo, e Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina.

Netta la replica della Toto Costruzioni:

Toto Costruzioni Generali, nessuno stop ai lavori del Viadotto Ritiro. Attività connesse alla fine dei lavori

Toto Costruzioni Generali intende smentire seccamente le voci fatte circolare dalla Uil di Messina su alcuni organi di stampa locali. Informazioni non rispondenti al vero e mai riferite alle Sigle sindacali nei termini esposti.

I lavori al viadotto Ritiro, infatti, non si sono fermati e non si fermano, il personale impegnato sul cantiere sta proseguendo, ove possibile, con le lavorazioni per completare l’opera. Si specifica che gli operai impiegati sul progetto sono 47 e non 100, e sono attualmente impegnati su tutti i fronti in cui al momento la Toto ha possibilità di operare. Il resto del personale viene impiegato in servizio in base alle esigenze operative del cantiere.

L’azienda pertanto non ha mai comunicato alle OO.SS. il fermo, ma unicamente l’esigenza di programmare e quindi avviare nei prossimi mesi, in base ai programmi di cantiere, procedure di licenziamento collettivo, il tutto secondo quanto previsto dalle norme di Legge. Si precisa infatti che alla data odierna il progetto ha raggiunto un avanzamento complessivo del 92%.

Inoltre, la Società intende precisare che non vi è alcun nesso con la situazione sulla A24 e A25.

Soprattutto non risponde al vero che il CAS sia in regola con i pagamenti. La Toto è esposta per circa 10 milioni di euro, somma riferita all’importo delle fatture emesse, quelle da emettere per i lavori eseguiti, alla revisione dei prezzi e al contenzioso definito con decisione del Collegio Consultivo Tecnico. Tale esposizione è assolutamente rilevante se si considera il valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni, e se si considerano le recenti notizie di stampa che riferiscono di un pignoramento subito dal CAS per una cifra di poco inferiore ai 7 milioni. Il tutto in un momento in cui il CAS non sta pagando nemmeno i subappaltatori del cantiere che sono pagati direttamente dalla stazione appaltante, come previsto dalla normativa.

Tale circostanza, che si va ad aggiungere ad una congiuntura storica e di settore non favorevole, impatta sul regolare proseguimento delle lavorazioni, ma certamente non impedisce la prosecuzione del progetto.

Controreplica della Uil Messina:

La Toto Costruzioni smentisce se stessa e delegittima i suoi top manager: la UIL rilancia con forza la necessità di proseguire i lavori presso il cantiere di Viadotto Ritiro

“Con riferimento alla nostra limpida e puntuale denuncia in merito alle nefaste prospettive del cantiere del Viadotto Ritiro, prendiamo atto della clamorosa retromarcia, a nostro avviso solo dialettica, messa in atto in queste ore dalla Toto Costruzioni che fa seguito all’esplosione e all’enorme clamore mediatico della vicenda. Onde evitare equivoci riguardo la nostra precisa segnalazione, desideriamo evidenziare che il fermo delle lavorazioni presso il Viadotto Ritiro è stato formalmente comunicato durante una riunione, svoltasi venerdì scorso alle ore 17.30 in modalità online su piattaforma Microsoft Teams, dal dott. Daniele Vitale, Direttore HR della Toto Costruzioni Generali, vale a dire uno dei top manager dell’azienda. Pertanto, desideriamo sgombrare il campo da qualsivoglia tentativo di confondere le acque ed avvelenare i pozzi al fine, da parte della Toto Costruzioni, di correre ai ripari riguardo una vicenda che sta indignando profondamente la città e l’opinione pubblica messinese” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Messina-Palermo.
“Appare chiaro che la Toto Costruzione sta clamorosamente smentendo se stessa e delegittimando pubblicamente i suoi massimi esponenti aziendali. In tal senso, non solo confermiamo quanto ci è stato comunicato in merito alle difficoltà economiche della Toto causate, sic et simpliciter, dalla revoca della concessione dell’autostrada dei Parchi (A24 e A25), ma, a seguito di una capillare consultazione dei nostri delegati e dei lavoratori impegnati presso il Viadotto Ritiro, intendiamo ribadire i fatti e comunicare che i sigg. Giampiero Scannella e Vincenzo Puteri, responsabili del cantiere messinese, hanno “notificato” agli operai che da lunedì 14 novembre si dovranno fermare a casa, a fronte della garanzia del pagamento dello stipendio. E’ già questa modalità è alquanto strana e bizzarra…. Pertanto, tutto il resto sono solamente chiacchere e oggettivamente anche la replica della Toto Costruzioni è assolutamente ambigua e biforcuta poiché giocando con le parole, non viene chiarita fino in fondo la volontà di proseguire i lavori per avviarsi verso la conclusione di un’opera che sta mettendo a dura prova la sopportazione dei messinesi. E’ opportuno evidenziare che la comunicazione di fermo dei lavori riguardava tutti gli appalti in essere, nessuno escluso, nel territorio nazionale. Prendiamo atto che la Toto Costruzioni si sta assumendo la responsabilità di un vulnus pesante sul tema delle relazioni sindacali ed industriali che ci preoccupa enormemente. Ribadiamo, infine, che non ci fermeremo e andremo fino in fondo per salvaguardare i lavoratori e per evitare che si realizzi l’ennesima tragica incompiuta” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.