Missione Nato in Ungheria: la brigata Aosta cede il testimone alla Julia
In sei mesi i fanti siciliani, rientrati in questi giorni a Messina, sono stati coinvolti in oltre 150 attività addestrative
I reparti della Brigata “Aosta”, schierati in Ungheria nell’ambito dell’operazione Nato Forward Land Forces, hanno ricevuto il cambio dai colleghi della brigata alpina “Julia”.
Alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli e del vice comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), generale Nicola Lanza de Cristoforis, si è tenuta la formale cerimonia del trasferimento di autorità (Transfer of Authority – TOA) tra i due contingenti dell’Esercito Italiano.
Presenti inoltre numerose autorità civili e militari, tra cui i Comandanti dei Contingenti alleati della NATO schierati in Ungheria.
Il tenente colonnello Renato Bonfiglio, al termine del suo mandato semestrale, ha ceduto la guida del Contingente nazionale al parigrado Cristiano Refi. Toccanti le parole espresse nell’intervento di saluto dal comandante cedente, che ha ringraziato la propria famiglia e tutti i militari del contingente sottolineando quanto sia importante per un soldato avere sempre il sostegno dei propri cari.
Il generale Lanza de Cristoforis ha esteso ai militari italiani il saluto del Comandante Operativo di Vertice Interforze, il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo e si è congratulato con i militari dell’Aosta per l’ottimo lavoro svolto.
L’ambasciatore Jacoangeli ha evidenziato come “i militari della Brigata Aosta hanno confermato le loro valorose tradizioni e la straordinaria capacità delle Forze Armate italiane di adempiere sempre con successo al mandato ricevuto”.
Dal 7 febbraio scorso e nei sei mesi di missione, sono oltre 150 le attività addestrative ed esercitative condotte dai fanti siciliani insieme ai colleghi ungheresi, statunitensi e croati presenti a Camp Croft.
Tra le attività più importanti, la “Brave Warrior 24.1”, che ha visto sul terreno più di 1.000 tra uomini e donne e circa 300 veicoli da combattimento e ha permesso al NATO Multinational Battle Group di raggiungere la piena capacità operativa (Full Operational Capability – FOC).
La sfida più impegnativa è stata quella affrontata dal personale della branca logistica inquadrato nell’Italian National Support Element, che ha consentito alle unità operative di raggiungere tutti gli obiettivi della missione.