Morte in carcere a Catanzaro di un 28enne messinese: previsto oggi l’incarico per l’autopsia
Tanti interrogativi sono al centro dell’indagine avviata dalla Procura di Catanzaro sulla morte di Ivan Domenico Lauria, 28enne di Messina, trovato senza vita nel carcere di Catanzaro lo scorso venerdì.
Il corpo del giovane, come ha dichiarato l’avvocato della famiglia Pietro Ruggeri, presentava evidenti ematomi e profonde ferite da taglio. Tuttavia, il referto medico parla di morte causata da abuso di sostanze stupefacenti e arresto cardiaco.
Il trasferimento e l’inquietudine dei familiari
Secondo quanto riferito dalla madre di Lauria, dal 2 novembre non aveva più ricevuto informazioni sul figlio. Non sapeva nemmeno che fosse stato trasferito dal carcere di Rossano a quello di Catanzaro. La mancanza di comunicazioni ufficiali ha aggravato l’angoscia della famiglia, che solo dopo il decesso ha appreso della nuova collocazione del detenuto.
L’inchiesta, coordinata dalla pm Francesca Delcogliano, è stata avviata su denuncia presentata dai familiari ai carabinieri di Messina. Nel pomeriggio di oggi è previsto il conferimento dell’incarico per l’autopsia, che sarà eseguita presso l’obitorio del Policlinico di Messina. La famiglia ha nominato come perito di parte la professoressa Elvira Ventura Spagnolo, medico legale.
Un detenuto fragile e un sistema sotto accusa
Lauria era detenuto nel carcere “Ugo Caridi” di Siano per scontare un cumulo di pene pari a 11 anni, 2 mesi e 21 giorni, legate principalmente a reati come furto e resistenza a pubblico ufficiale. Nonostante la sua condizione di grave fragilità mentale e fisica, certificata da consulenze mediche e dalla nomina di un amministratore di sostegno per la gestione della sua vita quotidiana, il Tribunale di sorveglianza di Palermo aveva respinto, il 7 dicembre 2023, la richiesta di differimento dell’esecuzione della pena.
L’avvocato Ruggeri aveva ripetutamente sollecitato il trasferimento di Lauria in una struttura adeguata alle sue condizioni, presentando istanze al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia. Nonostante il supporto di enti come l’Asp di Trapani, il giovane era stato spostato più volte tra carceri, passando da Trapani a Palermo, poi a Rossano e infine a Catanzaro.
Attese risposte dall’autopsia
I familiari, profondamente scossi, attendono che l’autopsia faccia chiarezza sulle cause della morte di Ivan Domenico Lauria. Nel frattempo, il caso solleva nuove riflessioni sulla gestione dei detenuti fragili e sulle condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari.