17 Gennaio 2025 - 09:48

Morti sospette al Papardo di Messina: cinque nuovi indagati e sopralluogo decisivo in Cardiochirurgia

Si intensifica l’indagine sulle morti sospette all’ospedale Papardo di Messina, con nuove attività investigative e un ampliamento del numero degli indagati. Il 30 dicembre è previsto un nuovo accesso alle sale operatorie della Cardiochirurgia da parte degli esperti della Procura per effettuare ulteriori prelievi e campionamenti.

Tra le novità principali, l’iscrizione nel registro degli indagati di altre cinque persone. Si tratta di Mario Paino, Salvatore Munafò, Ranieri Giuseppe Trimarchi, Alberto Firenze e Giancarlo Niutta, ex dirigenti della struttura ospedaliera che hanno ricoperto ruoli amministrativi apicali negli anni passati.

Questi si aggiungono ai nomi già noti dall’inizio dell’inchiesta: Catena Di Blasi, direttore generale del Papardo; Paolo Cardia, direttore sanitario; Vincenzo Manzi, direttore amministrativo; Francesco Patanè, primario di Cardiochirurgia; Maria Chiara Zucchetti, direttore della Rianimazione; e Silvio Tommasini, responsabile della Terapia Intensiva post-operatoria.

L’indagine, condotta dai carabinieri del NAS, aveva già portato al sequestro delle sale operatorie su disposizione del giudice per le indagini preliminari, dopo le gravi denunce avanzate dai familiari di otto pazienti deceduti in seguito a interventi cardiochirurgici, tra cui bypass coronarici e installazioni di valvole cardiache.

Le vittime – Luca Catanzaro, Dora Biondo, Maria Eugenia Lombardo, Carmela Sampietro, Giuseppe Lo Giudice, Calogera Caruso, Vincenzo Ragusa e Gaetano Bombaci – sarebbero morte dopo le operazioni a causa di gravi negligenze nei protocolli sanitari della struttura.

Le prime verifiche avevano rivelato una situazione preoccupante: acqua contaminata, rubinetti privi di filtri e strumenti chirurgici non adeguatamente sterilizzati all’interno delle sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia. Queste condizioni avrebbero contribuito a infezioni post-operatorie fatali, suscitando l’allarme dei familiari delle vittime e delle autorità sanitarie.

Il nuovo sopralluogo programmato punta a raccogliere ulteriori elementi utili a chiarire le responsabilità individuali e collettive. La Procura di Messina intende approfondire se le presunte negligenze siano attribuibili a carenze strutturali, cattiva gestione amministrativa o omissioni specifiche da parte degli indagati.