‘Notte d’arte’, la Fondazione Salonia partecipa con l’esposizione di rari oggetti degli antichi mestieri

Recuperare l’identità siciliana, salvaguardandola ed esaltandone le peculiarità, rilanciare i siti culturali più interessanti e le tradizioni siciliane. E’ da sempre questo l’obiettivo della Fondazione Salonia, presieduta dall’artista Dimitri Salonia che sarà presente domani domenica 16 settembre, dalle 10 alle 22, con uno spazio espositivo dedicato a Palazzo Zanca nell’ambito dell’evento “Notte d’Arte, il progetto ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Impronte Messina”. In particolare, la Fondazione parteciperà a “La Rete dei borghi” curata dell’architetto Michele Palamara, dove verranno esaltati le peculiarità e le tradizioni e le eccellenze dei numerosi villaggi Messinesi. La Fondazione esporrà alcuni dei più rari oggetti e strumenti degli antichi mestieri, che fanno parte di una sezione della mostra permanente presente all’interno di Villa Melania, sito culturale di Pistunina.
L’esposizione permanente di arte contemporanea, etnoantropologica, delle tradizioni siciliane, della storia del teatro siciliano e dei mestieri ormai scomparsi è uno dei punti di riferimento di Villa Melania, che proprio in questi giorni, tra l’altro, sta per diventare un sito culturale sempre più importante all’interno della zona Sud di Messina, grazie ad un restyling, una nuova sistemazione della mostra e ad un rilancio turistico dell’area che la Fondazione sta operando con l’associazione Proposta Turistica 3.0 guidata da Antonio Sapienza. Questa associazione promuove da sempre un turismo di qualità, ecosostenibile e attento al territorio. In questi giorni infatti, l’area espositiva sta per essere trasformata e arricchita anche di una parte della collezione di carretti, cantastorie e pupi dell’associazione il Conte di Antonio Curcio, grazie a delle convenzioni stipulate tra quest’ultima e appunto l’associazione Proposta Turistica 3.0 e la Fondazione Salonia. L’obiettivo è creare con un incessante lavoro l’allestimento del Museo della Tradizioni Popolari Carretti, Pupi e Cantastorie. Sarà un’eccellenza museale per tutta la Sicilia rivolta al crocierismo ed al turismo stanziale.
All’interno della mostra anche tanti attrezzi utilizzati per antichi mestieri manuali, oggi scomparsi in Sicilia. Per riportare alla memoria alcuni di essi sono stati esposti quelli più conosciuti. Si tratta di lavori che in passato erano molto diffusi, come il calzolaio, il cannizzaru, il cardatori, il filatori, il tintori, il tessitori, il barbiere, il piggiatore d’uva, il carrettiere, il cufinaru e fasciddaru, il curdaru, l’innestatori, l’ìntaccatori il mietitori, lo spigolatori, le ricamatrici, il saponaro, il siggiaru, lo stagnino, lo zimmilaru, il bottaio. Lavori che da sempre costituiscono una testimonianza preziosissima della vita e della vita popolare. Il sito di Villa Melania sarà quindi rilanciato con criteri più funzionali ad una fruizione turistica del polo culturale, che comprende anche una casa signorile in stile liberty, edificata nell’epoca della ricostruzione post terremoto (1911). L’identità siciliana sarà sempre il collante di oggetti antichi e moderni, tentando di accostare mestieri scomparsi e tradizioni popolari, ai vividi colori di opere d’arte moderna. L’esposizione sarà presentata ed inaugurata ad ottobre e sarà pure inserita in nei percorsi turistico culturali più importanti grazie alla promozione e all’aumento della brand reputation che sarà operata magistralmente dall’associazione Proposta Turista 3.0.Nelle prossime settimane sarà anche ultimata la pulizia dalle erbacce che hanno invaso i resti della Villa Melania di epoca romana, che si trova nelle vicinanze di quella attuale e che potrà ridiventare un fiore al’occhiello del territorio.
Tra i progetti della Fondazione Salonia e di Proposta turistica 3.0 anche l’apertura di Palazzo Mondio, altro sito culturale di proprietà della Fondazione e che si trova nel villaggio di Contesse. Palazzo Mondio” fu edificato nel XVI dai principi Bettoni, sui resti della dimora di una delle tre contesse. Secondo la tradizione l’imperatore Carlo V vi avrebbe soggiornato per alcuni giorni nel 1535, di ritorno dalla conquista di Tunisi, prima dell’entrata in città.. Nel 1725 il complesso venne acquistato dai Mondio, fu allora ampliato, in particolare con l’edificazione di una cappella adiacente, dedicata a San Giuseppe. Un’altra tradizione riporta che, nel 1735, re Carlo III di Borbone vi abbia soggiornato, e anche cacciato, visto che la proprietà dei Mondio comprendeva un esteso parco e piantagioni di gelsomini. Nel 1860 durante l’avanzata dei Mille una squadra di camicie rosse comandate da Nino Bixio, sostò tra i casali della zona. Una parte di esse chiese alloggio a Don Paolo Mondio ma egli, essendo borbonico, si rifiutò. Furono i figli Pietro e Giuseppe ad accogliere i garibaldini, e successivamente, vicino alla lapide commemorativa della visita di Carlo III, fecero apporre una targa per ricordare l’evento.
La Fondazione Salonia nasce da un’idea di Dimitri Salonia, artista conosciuto in ambito mondiale, che in da piccolo dimostra un talento innato per la pittura e frequenta la bottega del nonno Michele Amoroso, pittore figurativo di stampo impressionistico della Scuola dei macchiaioli napoletani e allievo di Domenico Morelli. Si inventa in seguito, un suo stile ed è il fondatore della Scuola Coloristica Siciliana. I suoi quadri sono nei migliori musei europei e in tante chiese italiane. Si ispira da sempre all’arte e alle tradizioni siciliane. Apprezza difatti, anche i vecchi decoratori dei carretti siciliani, i cantastorie con i loro pannelli e gli ideatori dei teatrini dell’opera dei pupi.