Omicidio di Caterina Pappalardo: uccisa con 50 coltellate, il figlio si avvale della facoltà di non rispondere

Una città scossa dal dolore e dall’incredulità si stringe attorno alla tragica fine di Caterina Pappalardo, 62 anni, vittima del brutale omicidio consumatosi martedì scorso nel suo ex appartamento di via Cesare Battisti. Il figlio, Giosuè Fogliani, 26 anni, ha confessato il crimine agli investigatori, ma ieri, durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L’autopsia sul corpo della donna, condotta dalla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo, si è protratta fino a tarda sera presso il Policlinico. Gli esami hanno confermato una ferocia inaudita: oltre cinquanta coltellate hanno raggiunto Caterina, che ha tentato disperatamente di difendersi, come dimostrano le numerose ferite da difesa. Conclusi gli accertamenti, la salma sarà presto restituita ai familiari per i funerali.
Un massacro scatenato da una lite per denaro
Secondo le prime ricostruzioni, la tragedia sarebbe stata originata da una richiesta di denaro che la donna non ha potuto soddisfare. Giosuè Fogliani, descritto dai vicini come un ragazzo riservato e problematico, viveva da solo nell’appartamento in cui è avvenuto l’omicidio. La madre si era trasferita altrove, in una casa vicina al mare, ma martedì era tornata per un confronto che si è concluso in modo tragico.
Gli agenti della Polizia di Stato, guidati dal dirigente Vittorio La Torre, stanno analizzando ogni aspetto della vita del giovane per comprendere le motivazioni dietro il gesto. Tra gli elementi emersi, il ritrovamento nell’abitazione del coltello usato per l’omicidio e di tre bombolette di spray urticante, una delle quali utilizzata per immobilizzare la vittima prima dell’aggressione.
La difesa punta alla perizia psichiatrica
Il legale di Giosuè, l’avvocato Oleg Tracìo, insieme al collega Daniele Straface, ha spiegato che il ragazzo è apparso in uno stato di forte confusione durante l’interrogatorio. Perfino nel fornire le sue generalità, Fogliani ha mostrato difficoltà, dando risposte frammentarie. La difesa considera probabile la richiesta di una perizia psichiatrica, ritenendo che le capacità cognitive ed emotive del giovane siano fortemente compromesse.
Martedì scorso, nel lungo interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Massimo Trifirò, Giosuè aveva raccontato con lucidità i dettagli dell’omicidio, confermando di aver agito durante un violento litigio. Ma ieri, davanti al gip, ha scelto il silenzio.
Una città in lutto
La comunità locale, ancora sotto shock, ha manifestato il proprio dolore con gesti simbolici: davanti al portone di via Cesare Battisti, dove Caterina è stata uccisa, sono stati lasciati fiori e un biglietto con la scritta “Riposa in pace”. Un omaggio semplice ma carico d’affetto da parte di chi conosceva e stimava la donna.