Omicidio Oteri, la Cassazione annulla l’ergastolo a Puliafito: processo da rifare a Reggio Calabria

La lunga e complessa vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Stefano Oteri, avvenuto a Milazzo nel 1998, si arricchisce di un nuovo capitolo. La prima sezione della Corte di Cassazione ha infatti annullato con rinvio la condanna all’ergastolo inflitta in appello a Sebastiano Puliafito, ex agente penitenziario e imprenditore, disponendo un nuovo processo presso la corte d’assise d’appello di Reggio Calabria.
Il caso Oteri ha rappresentato uno dei punti nevralgici dell’operazione “Nemesi”, che ha fatto luce sulla geografia criminale di Cosa nostra barcellonese, con l’accusa di quattro omicidi tra il 1997 e il 2001. Nel dettaglio, secondo l’impianto accusatorio iniziale, Stefano Oteri fu ucciso perché “scomodo” per le imprese sotto la protezione mafiosa. L’esecutore materiale del delitto sarebbe stato proprio Puliafito, che avrebbe agito su mandato di Salvatore “Sem” Di Salvo, in seguito a un furto compiuto da Oteri ai danni di un’azienda già soggetta al racket.
Il percorso giudiziario
In primo grado, Sebastiano Puliafito era stato assolto. Una sentenza ribaltata nel processo d’appello, conclusosi il 9 aprile 2024 con la condanna all’ergastolo. La svolta è arrivata in Cassazione, dove la Corte ha accolto le argomentazioni della difesa, rappresentata dagli avvocati Clara Veneto e Pinuccio Calabrò, evidenziando la necessità di rivalutare le prove dichiarative fornite dai collaboratori di giustizia.
Le dichiarazioni che hanno cambiato il processo
Determinanti nel processo d’appello furono le testimonianze tardive di Luciano Forte, un dichiarante pugliese, che tra il 2022 e il 2023 riferì di aver ricevuto confidenze da Puliafito durante un periodo di detenzione condiviso. Forte raccontò di dialoghi in cui Puliafito avrebbe ammesso di aver ucciso Oteri, insieme a un presunto “figlioccio”. Tali dichiarazioni, corroborate dai racconti del pentito barcellonese Salvatore Micale, costituirono un elemento chiave nel processo.
Un nuovo giudizio a Reggio Calabria
Con l’annullamento da parte della Cassazione, il processo sarà ora affidato ai giudici della corte d’assise d’appello di Reggio Calabria. Il nodo centrale sarà la verifica della credibilità e dell’affidabilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, elemento cruciale in un caso basato su prove dichiarative.
La difesa ha accolto con soddisfazione la decisione della Cassazione, sottolineando la necessità di una “stringente e rigorosa valutazione delle prove esistenti” e di evitare interpretazioni che possano sostituirsi alla verifica effettiva dei fatti.
L’omicidio del 1998
Stefano Oteri fu ucciso la sera del 27 giugno 1998 davanti all’abitazione della sorella, a Milazzo. Secondo quanto emerso, Puliafito e un complice avrebbero avvicinato la vittima a bordo di una moto, con Puliafito che avrebbe esploso i colpi mortali. Dopo il delitto, Puliafito avrebbe continuato a operare nel territorio di Milazzo, avviando attività commerciali legate al riciclaggio di denaro.
Con il nuovo processo, si apre una fase decisiva per chiarire i contorni di una vicenda giudiziaria intricata e segnata da numerosi colpi di scena.