14 Febbraio 2025 - 06:45

Operazione Antimafia a Barcellona Pozzo di Gotto: Smantellata Rete Criminale, 15 arresti [NOMI e DETTAGLI]

In una vasta operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, numerose unità della Polizia di Stato hanno dato esecuzione, nella giornata odierna, a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone. Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Messina e si fonda su gravi indizi di reato, tra cui concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, peculato, trasferimento fraudolento di valori, violazione della pubblica custodia di beni e sottrazione di beni sottoposti a sequestro, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Le Indagini

Le indagini, durate diversi mesi, sono state condotte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile della Questura di Messina e dal Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto. Le attività investigative hanno portato alla luce una struttura criminale ben organizzata, strettamente legata alla cosca mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto. Questa organizzazione si sarebbe servita di un’impresa operante nel settore dello smaltimento di rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali e demolizione di veicoli, come strumento per la realizzazione di attività illecite.

L’Impresa al Centro dell’Inchiesta

L’azienda coinvolta, già sottoposta a sequestro e confisca in seguito a precedenti provvedimenti giudiziari, sarebbe stata gestita, di fatto, da un noto esponente della famiglia mafiosa barcellonese, nonostante fosse formalmente amministrata da un commercialista nominato come amministratore giudiziario. Gli investigatori hanno scoperto che l’impresa, nonostante i provvedimenti ablativi, continuava a generare profitti illeciti attraverso attività come:

  • La vendita non tracciata di pezzi di ricambio usati.
  • Lo smaltimento abusivo di rifiuti.
  • L’appropriazione sistematica di denaro non contabilizzato.

Gli introiti sarebbero stati utilizzati per rafforzare il controllo della cosca sul territorio e perpetuare l’immagine di un’organizzazione mafiosa in grado di dominare nonostante le misure giudiziarie.

Ruolo dell’Amministratore Giudiziario

Un elemento chiave dell’inchiesta è il presunto coinvolgimento dell’amministratore giudiziario, che avrebbe omesso di esercitare i propri doveri, mostrando complicità nei confronti del capo clan e del suo entourage. Le indagini hanno evidenziato come il professionista abbia agito in totale asservimento al potere mafioso, permettendo al boss, nonostante la detenzione, di mantenere un controllo effettivo sull’impresa.

Pressioni e Intimidazioni

La rete criminale avrebbe utilizzato l’azienda anche per portare avanti condotte estorsive, sia nei confronti dei dipendenti ritenuti non “affidabili”, che venivano allontanati, sia verso imprenditori operanti in settori affini. La presenza quotidiana del boss e dei suoi familiari nei locali aziendali serviva a rafforzare il controllo sul territorio, intimidendo chiunque cercasse di opporsi.

Misure Cautelari

Sulla base del quadro indiziario raccolto, il G.I.P. ha disposto:

  • La custodia cautelare in carcere per 14 persone.
  • Gli arresti domiciliari per un altro indagato.

Quasi tutti i soggetti coinvolti risultano residenti o domiciliati a Barcellona Pozzo di Gotto. Le accuse contestate includono reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

Nomi arrestati:

1) ACCETTA Giuseppe, nato a Milazzo (ME) il 25.03.1983;
2) ALESCI Luisella, nata a Messina il 28.09.1971
3) CRINO Salvatore, nato a Barcellona il 21/05/1967
4) DE PASQUALE Natale Antonino, nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24.12.1980;
5) FOTI Tiziana Francesca, nata a Barcellona il 15.10.1972
6) MUNAFÒ Angelo, nato a Barcellona il 05.1980
7) OFRIA Antonino, nato a Barcellona il 10.09.2003;
8) OFRIA Carmelo, nato a Milazzo il 30.09.1992
9) OFRIA Chiara, nata a Milazzo il 22.06.1999 Arresti Domiciliari
10) OFRIA Domenico, nato a Barcellona il 07.11.1971
11) OFRIA Giuseppe, nato a Milazzo il 05.04.1994
12) OFRIA Salvatore, nato a Barcellona il 19.07.1964 attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Vibo Valentia
13) SALVO Fabio Andrea, nato il 30.11.1973 a Barcellona Pozzo di Gotto
14) SALVO Paolo, nato il 11.05.1970 a Barcellona Pozzo di Gotto
15) VIRGILLITO Salvatore, nato a Paternò (Ct) il 12.01.1965

Il Contesto Giudiziario

L’impresa al centro dell’inchiesta era già stata oggetto di numerosi provvedimenti giudiziari:

  • Nel 2011, un primo sequestro disposto dal G.I.P. di Messina.
  • Nel 2012, un provvedimento di confisca confermato in appello nel 2014 e dalla Cassazione nel 2018.
  • Nel 2014, un ulteriore sequestro disposto dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, confermato fino in Cassazione nel 2017.

Nonostante ciò, l’indagine ha dimostrato che il controllo effettivo sull’impresa non è mai stato realmente sottratto alla cosca mafiosa locale.

Presunzione di Innocenza

Si sottolinea che, in questa fase preliminare, tutti gli indagati devono considerarsi innocenti fino a quando non intervenga una sentenza definitiva. Il procedimento si svolgerà nel rispetto del principio del contraddittorio e dei diritti delle parti, davanti a un giudice terzo e imparziale.

Video degli arrestati: