Orchestra del Teatro di Messina fuori da TaoArte, De Domenico: “Come messinesi ci tocca un’altra umiliazione”

Incomprensibile esclusione dell’orchestra del teatro di Messina dalla stagione estiva di TaoArte al Teatro Antico di Taormina, presentata  interrogazione urgente all’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà e all’assessore del Turismo, dello sport e dello spettacolo, Manlio Messina

Come messinesi ci tocca un’altra umiliazione -afferma in una nota Franco De Domenico deputato regionale del Partito Democratico- grazie alla totale latitanza di questo Governo regionale nei confronti della nostra città: il Teatro Vittorio Emanuele II e la sua orchestra esclusi dal programma degli spettacoli del Teatro Antico, organizzato dalla Fondazione Taormina Arte per l’attuale stagione estiva.
Ai messinesi piacerebbe conoscere la verità perchè la Fondazione è un ente partecipato e finanziato dalla Regione siciliana, ma ciò evidentemente non basta, se, come afferma il rappresentante della Città Metropolitana all’interno del CdA del Teatro Vittorio Emanuele, l’esclusione delle istituzioni culturali messinesi dalla programmazione 2020 sarebbe da imputare ad una precisa scelta della Fondazione Taormina Arte.
Il Soprintendente del Teatro sottolinea, viceversa, che la mancata partecipazione sarebbe legata ad un problema di sostenibilità dei costi, infatti, il Teatro Vittorio Emanuele II, per effetto delle risorse disponibili, non può garantire ai propri musicisti che una contrattualizzazione estremamente ridotta, insufficiente a coprire l’impegno estivo degli spettacoli del Teatro Antico di Taormina, a differenza di quanto avviene per gli orchestrali del Teatro Bellini che risultano regolarmente stipendiati.
Il Teatro Messinese, infatti, riceve circa 4,8 milioni l’anno, in massima parte regionali, a fronte dei 12 milioni del Teatro Bellini di Catania e ai 20 milioni del Teatro Massimo di Palermo, la cui fondazione risulta, peraltro, partecipata anche dallo Stato. La mancata stabilizzazione dell’orchestra -continua Franco De Domenico- è la conseguenza logica delle scarse risorse destinate al teatro peloritano che si protrae da anni e fa sì che il rapporto spesa/abitante per le attività culturali legate agli Enti teatrali delle tre città metropolitane appare, come al solito, estremamente penalizzante per la Città metropolitana di Messina.
A ciò si aggiunge la forte contrapposizione, in merito alla permanenza del Comune di Messina all’interno della Fondazione Taormina Arte, tra la Giunta (che non ha competenza in materia) e il Consiglio Comunale (competente sì, ma con poca determinazione a far valere le proprie prerogative), che certamente non agevola un coinvolgimento delle istituzioni messinesi nell’organizzazione degli eventi estivi presso il Teatro Antico di Taormina, che rappresenta una tra le principali attrazioni culturali del territorio della Città Metropolitana di Messina.
Ho presentato, pertanto -conclude l’On. Franco De Domenico- una interrogazione urgente all’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà e all’assessore del Turismo, dello sport e dello spettacolo, Manlio Messina, per conoscere le reali motivazioni che hanno portato all’esclusione del Teatro Vittorio Emanuele II di Messina e della sua orchestra dal programma degli spettacoli del Teatro Antico di Taormina, nonché quali significativi interventi intenda assumere il Governo regionale al fine di garantire la partecipazione del Teatro di Messina agli eventi del Teatro Antico di Taormina ma soprattutto al fine di intraprendere la strada di una stabilizzazione dei lavoratori dell’orchestra, alla stregua degli altri teatri delle altre città metropolitane della Regione.