Raddoppio ferroviario Giampilieri–Fiumefreddo: acque sotterranee contaminate, Lombardo (ScN) chiede audizione urgente all’ARS

Negli ultimi mesi, i dati emersi dal monitoraggio ambientale lungo il tracciato del raddoppio ferroviario Giampilieri–Fiumefreddo destano forti preoccupazioni. In particolare, nei territori compresi tra Nizza di Sicilia, Alì Terme, Itala e Scaletta Zanclea, otto piezometri hanno registrato valori di contaminazione oltre i limiti di legge per diverse sostanze pericolose, tra cui ferro, nichel, arsenico, antimonio, solfati, fluoruri e nitriti.
Il caso più emblematico è quello del piezometro ASO_C15, situato ad Alì Terme, dove il ferro ha raggiunto la soglia di 36.044 microgrammi per litro, un valore 180 volte superiore rispetto al limite di legge di 200 microgrammi/litro stabilito dal D.Lgs. 152/2006.
Nonostante le segnalazioni e i dati preoccupanti, il cantiere procede da mesi a rilento, tra ritardi e gravi criticità nella gestione delle terre e rocce da scavo, in particolare nei comuni di Nizza di Sicilia e Alì Terme. La metà dei punti di monitoraggio ambientale presenta concentrazioni anomale, un dato che impone una riflessione urgente sulla sostenibilità dell’opera in corso.
«Ancora una volta, ribadiamo con fermezza che non siamo contrari all’opera – dichiara Giuseppe Lombardo, deputato regionale di Sud chiama Nord – ma non possiamo accettare che il cantiere diventi un danno per i nostri territori. È inaccettabile che la salute pubblica venga messa a rischio nell’indifferenza generale.»
Lombardo, in qualità di autorità sanitaria locale, denuncia inoltre il lungo silenzio seguito alla sua richiesta di accesso alla piattaforma di monitoraggio in tempo reale. Una richiesta rimasta inevasa per mesi e soddisfatta solo attraverso formali istanze agli enti competenti.
Nel frattempo, Rete Ferroviaria Italiana – soggetto appaltante dell’opera – si è appellata all’art. 245 del D.Lgs. 152/2006, dichiarando:
«La scrivente non è né proprietaria, né gestore di nessuno dei siti in cui sono rilevati i superamenti delle CSC».
Una posizione formalmente corretta ma, secondo Lombardo, «moralmente inaccettabile»:
«RFI non può chiamarsi fuori quando in gioco c’è la salute dei cittadini. Serve chiarezza e responsabilità, non scaricabarile.»
Alla luce della gravità della situazione, Sud chiama Nord presenterà una richiesta di audizione urgente presso la IV Commissione “Territorio e Ambiente” dell’Assemblea Regionale Siciliana, al fine di fare piena luce sulla vicenda e garantire la massima tutela delle comunità coinvolte.