Rimborsati grazie all’associazione Aiace i biglietti di Juventus Napoli a due spettatori finiti in quarantena
L’Associazione Aiace (sodalizio che si occupa delle problematiche del consumatore che ha sede in varie città italiane tra cui Roma, Giardini Naxos e Taormina), riesce a farsi rimborsare due biglietti della partita Juventus – Napoli del 6 gennaio scorso. Gli intestatari dei biglietti di Cinisi, infatti, non hanno potuto prendere parte all’evento sportivo, perché, sono stati costretti all’isolamento per contatti stretti con un soggetto convivente risultato positivo al Covid/19. Per questo motivo, il dott. Mirko Menciotti di Aiace, appunto, si è immediatamente messo a disposizione degli assistiti chiedendo all’organizzazione di vendita dei ticket la restituzione della somma, 330 euro, versata. Il 30 dicembre l’assistito ha “tempestivamente” provveduto a comunicare tale evento al fine di permettere alla Società di poter rimettere in vendita i biglietti e richiedere il rimborso integrale dei costi sostenuti. La società, però, ha riscontrato che, secondo le condizioni generali di vendita, non era possibile effettuare alcun rimborso. Aiace, invece, ha fatto presente che secondo le regole specifiche Covid/19 pubblicate sul sito istituzionale della società il “…
detentore del biglietto … non può entrare nello stadio … se è soggetto a qualsiasi misura di quarantena obbligatoria
o autoimposta, … ”. Il tutto è stato comprovato da documentazione allegata e l’isolamento è stato imposto, appunto, ai due che avrebbero dovuto utilizzare i biglietti acquistati e non avevano avuto la liberatoria per uscire dall’isolamento. “Le motivazioni straordinarie e sopravvenute e non dipendenti dalla volontà dei detentori/intestatari dei biglietti – secondo la tesi di Aiace – per la quale non consentono l’utilizzo degli stessi secondo le regole applicate e altresì secondo le norme di legge in vigore sia ordinarie che straordinarie permettono al nostro assistito di chiedere legittimamente il rimborso integrale dei biglietti acquistati”. La società ha, poi, accolto le motivazioni di Aiace ed ha effettuato, così, il richiesto rimborso. “Una storia a lieto fine – ha commentato il presidente nazionale di Aiace, Giuseppe Spartà – purtroppo la pandemia è stata causa di tante situazioni come questa. È, a nostro parere, importante riconoscere la causa di forza maggiore in caso di positività al virus. In ogni caso siamo contenti di avere potuto dare assistenza a chi si è rivolto a noi per avere un aiuto concreto”.