26 Aprile 2025 - 06:54

Sequestrata area demaniale a Messina: indagini su due cantieri navali e violazioni ambientali

Nella giornata di oggi, ufficiali di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Messina e della Guardia di Finanza della Stazione Navale di Messina hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Sezione dei Giudici per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura locale (Sezione Criminalità Ambientale).

Il provvedimento ha riguardato una vasta area demaniale marittima di 4.400 mq, dove operano due aziende nel settore della cantieristica navale. Le strutture sequestrate includono capannoni con officine meccaniche, elettriche e di falegnameria, aree esterne per l’alaggio e il varo di unità a motore e a vela, oltre a spazi destinati a manutenzioni e depositi provvisori di rifiuti.

Il sequestro è il risultato di un’indagine approfondita condotta dalle autorità con il supporto tecnico di S.PRE.S.A.L. e ARPA Sicilia. Le indagini hanno portato alla raccolta di prove riguardanti reati di occupazione abusiva di area demaniale marittima e specchio acqueo, oltre a violazioni del Testo Unico Ambientale, con particolare riferimento all’assenza di Autorizzazione Unica Ambientale e all’esecuzione di attività di manutenzione navale vicino alla spiaggia e al mare. Sono state riscontrate irregolarità nella gestione e nello smaltimento di rifiuti pericolosi, con potenziali rischi per l’ambiente marino e costiero.

Inoltre, sono emerse carenze in materia di sicurezza sul lavoro, come l’uso di attrezzature non conformi, locali inadeguati per i servizi del personale e l’assenza di sorveglianza sanitaria.

Si sottolinea che le persone indagate sono ancora sotto valutazione dell’Autorità Giudiziaria e non possono essere considerate colpevoli fino a una sentenza definitiva di condanna. Infine, il decreto di sequestro può essere modificato o annullato attraverso i consueti mezzi di impugnazione, e i successivi gradi di giudizio potrebbero concludersi con l’esclusione di responsabilità e la restituzione dei beni agli aventi diritto, nel pieno rispetto del diritto di cronaca garantito dalla Costituzione.