Sospensione per mancata vaccinazione Covid 19, sindacato di Polizia Usip scrive al Ministero dell’Interno

Con una lettera indirizzata al Ministero dell’Interno Dipartimento di Pubblica Sicurezza Ufficio per le Relazioni Sindacali di Roma, la segreteria nazionale dell’Unione Sindacale Italiana Poliziotti esprime alcuni dubbi ed evidenza delle criticità, soprattutto burocratiche che si sarebbero create dopo la riammissione in servizio di alcuni colleghi in precedenza non vaccinati ( e per questo sospesi) o perchè già avevano contratto la malattia. In particolare sottolineano dall’Usip alcuni poliziotti sospesi dal servizio con la conseguente sospensione dello stipendio del mese di gennaio non hanno successivamente ricevuto dal portale NoiPA il cedolino a loro favore. “Va però precisato- sottolinea Vittorio Costantini- in considerazione di ciò, tenuto conto di ciò che è previsto dalla normativa, i colleghi di cui sopra aspettavano chiaramente di vedersi accreditato lo stipendio loro spettante, ovviamente decurtato dai giorni di assenza, ma purtroppo così non è stato. Per comprendere meglio il perimetro burocratico della questione, si premette che gli Uffici Amministrativi Contabili, a seguito dell’emissione del decreto di sospensione, hanno provveduto ad inserire l’assenza dei colleghi dal giorno in cui sono stati sospesi, sino alla data del 15.06.2022, che è la data prevista dal decreto legge come ultimo giorno di sospensione qualora il dipendente non ottempera a quanto richiesto. Quindi, stante l’attuale situazione, i colleghi riammessi in servizio nel mese di gennaio si troveranno senza stipendio pur non essendo più sospesi, e se tutto ciò non bastasse potrebbero anche non vedersi accreditato lo stipendio di gennaio nemmeno con la mensilità di febbraio, nel caso in cui la pratica degli sfortunati colleghi non venga elaborata dall’Ufficio Amministrativo Contabile nei tempi dovuti”. E aggiunge nella lettera: “E’ evidente che siamo in presenza di un guazzabuglio burocratico le cui conseguenze negative stanno tutte ricadendo sulle spalle dei colleghi, e francamente tutto ciò è inaccettabile, invero ci si sarebbe aspettato che l’Amministrazione in questo periodo emergenziale, si fosse organizzata nel migliore dei modi per garantire lo stipendio nei tempi previsti, onde evitare proprio quello che sta accedendo adesso. Rifuggendo da qualsiasi atteggiamento strumentale, bisogna però in tutta sincerità ammettere che tale situazione era alquanto prevedibile, di conseguenza si poteva tranquillamente pianificare un preciso intervento degli Uffici Amministrativi Contabili per fare in modo di potere garantire lo stipendio ai colleghi riammessi in servizio, ma ciò che lascia ancor di più l’amaro in bocca è il solito sistema dei due pesi e due misure, in quanto mentre da un lato l’Amministrazione è stata perfettamente ligia nel far partire le procedure di sospensione nei confronti dei colleghi, di contro non è stata altrettanto ligia nel garantire loro lo stipendio spettante”.