9 Ottobre 2024 - 06:01

Sversamento Rifiuti nei Torrenti Mela e Patrì: 66 Indagati e 14 Autocarri Sequestrati

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto (ME) hanno portato alla luce un deprecabile scenario di abusi ambientali nei territori circostanti i torrenti Mela e Patrì. Un totale di 66 individui si trovano ora sotto inchiesta, un segno inequivocabile dell’ampia portata di questa operazione di controllo, che ha sottolineato l’importanza di preservare l’ambiente naturale.

Fin dalle prime ore del mattino, le autorità hanno eseguito misure precauzionali, come il sequestro di 14 autocarri appartenenti a diverse imprese locali, con un valore cumulativo superiore al milione di euro. Inoltre, è stata emessa una misura cautelare che impone al titolare di un’impresa un “divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno”. Questi provvedimenti sono stati emanati in relazione a due procedimenti legali che riguardano una serie di gravi reati, tra cui la realizzazione di discariche abusive, la combustione illecita di rifiuti e l’abbandono di rifiuti.

Le indagini sono state condotte dai Carabinieri delle Stazioni di Merì e Terme Vigliatore, sotto la guida della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, presieduta dal Procuratore Capo Giuseppe Verzera. Queste indagini hanno documentato numerosi episodi di smaltimento illegale di rifiuti nei letti dei torrenti Mela e Patrì. Tra gli indagati figurano imprenditori edili, artigiani del legno, agricoltori, commercianti di ferro e operatori di trasporto merci, oltre a ristoratori, proprietari di officine meccaniche, e cittadini locali.

Le prove raccolte, che comprendono l’analisi di numerosi video ottenuti tramite telecamere nascoste vicino ai corsi d’acqua, hanno rivelato le azioni illegali degli indagati. Questi individui hanno trasformato questi corsi d’acqua, già sottoposti a vincolo paesaggistico e spesso prosciugati durante parte dell’anno, in vere e proprie discariche, causando un grave danno all’ambiente circostante.

Gli accusati hanno ripetutamente depositato rifiuti di vario tipo nei torrenti, spesso di natura pericolosa, tra cui materiali edili, ferro, legno e persino scarti di produzione alimentare e agricola. In alcuni casi, i rifiuti abbandonati sono stati dati alle fiamme, causando pericolose nuvole di fumo. Fortunatamente, le condizioni meteorologiche avverse hanno impedito la propagazione degli incendi.

La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha sottolineato che questi individui hanno dimostrato totale indifferenza nei confronti della salvaguardia dell’ambiente in cui vivono e operano. Hanno scelto di ignorare le procedure normative per lo smaltimento dei rifiuti, infliggendo danni irreversibili a un patrimonio naturalistico che appartiene all’intera comunità locale e abbraccia diversi Comuni, tra cui San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Merì, Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore.

Tra gli indagati figurano anche 31 residenti locali, responsabili di abbandono di rifiuti domestici, che sono stati registrati dalle telecamere dei Carabinieri mentre gettavano illegalmente i loro rifiuti.

Questa operazione delle forze dell’ordine sottolinea il loro impegno nella lotta contro i reati ambientali, che causano danni significativi all’ecosistema locale e minacciano la salute e la bellezza dei territori circostanti.