Truffe agli anziani: 17enne smascherato dai Carabinieri e collocato in comunità

Un ragazzo di 17 anni è stato collocato in una comunità per minori su disposizione del GIP del Tribunale per i Minorenni di Messina. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Scaletta Zanclea, con il supporto dei militari della Compagnia di Catania Fontanarossa. Il minore è ritenuto responsabile di due truffe aggravate ai danni di anziani, messe a segno con la tecnica del finto appartenente alle Forze dell’Ordine.
L’ordinanza arriva a seguito delle indagini avviate dopo l’arresto in flagranza di un 19enne catanese e il contestuale deferimento del 17enne, per una truffa commessa il 21 maggio scorso a Itala. In quell’occasione, un anziano era stato contattato telefonicamente da un individuo che, fingendosi carabiniere, aveva raccontato di un finto incidente stradale con coinvolto il figlio, chiedendo 10.000 euro per evitarne l’arresto. Spaventato, l’anziano aveva consegnato la somma a un complice che si era presentato alla porta, fingendo di essere l’avvocato incaricato di seguire la causa.
Le indagini hanno poi permesso di ricostruire un altro episodio avvenuto lo stesso giorno, ai danni di un’anziana residente a Barcellona Pozzo di Gotto. Anche in questo caso, la vittima era stata contattata telefonicamente con un pretesto simile: un finto furto commesso dalla figlia. Alla richiesta di “collaborare”, la donna aveva consegnato circa 1.000 euro in contanti e diversi gioielli a un sedicente agente di polizia.
Il minore è stato quindi affidato alla comunità per minori “Casa Madre della Gioia” di Comiso, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
L’operazione rientra nell’ambito della più ampia attività di contrasto condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina contro il fenomeno delle truffe agli anziani. Solo nel 2024, grazie a indagini e controlli mirati, sono state arrestate 18 persone. Oltre all’azione repressiva, l’Arma dei Carabinieri porta avanti anche un’intensa campagna di prevenzione attraverso incontri in parrocchie, centri anziani e con il supporto dei media, per informare i cittadini su come riconoscere e difendersi da questi raggiri.
I Carabinieri ricordano che nessuna Forza di Polizia chiede mai denaro o preziosi per pagamenti di cauzioni o altre spese giudiziarie. In caso di telefonate sospette o tentativi di truffa, è fondamentale contattare subito il 112. Una chiamata tempestiva può consentire un intervento rapido e aumentare le possibilità di fermare i responsabili.
La collaborazione dei cittadini, soprattutto delle vittime e di chi è in grado di fornire informazioni utili, è spesso decisiva per contrastare efficacemente questo tipo di crimini.