Femminicidio: donna trovata morta nel letto a S.Lucia Sopra Contesse, fidanzato confessa [NOMI e DETTAGLI]

Litigavano spesso perchè lui era geloso e non era la prima volta che la picchiava, ma ieri la sua furia omicida è stata incontenibile l’ha colpita con calci e pugni fino ad ucciderla. Ha confessato Cristian Ioppolo, 26 anni, il fidanzato di Alessandra Musarra, 28 anni, la giovane che diceva di amare e che ieri ha ucciso. A trovare la ragazza nel suo letto, nell’abitazione in contrada Campolino, a Santa Lucia sopra Contesse a Messina nell’appartamento al primo piano dove viveva sola il padre. Quest’ultimo  abitava al piano di sotto con il resto della famiglia. La giovane non  rispondeva e preoccupato il genitore è entrato dalla finestra trovando sua figlia morta nel letto. Ha chiamato i poliziotti  che si sono resi conto che era stata vittima di una violenza feroce: la ragazza aveva segni  in diverse parti del corpo, soprattutto in viso. I poliziotti hanno rintracciato il fidanzato che si era allontanato e lo hanno interrogato per ore fino a quando Ioppolo ha confessato di averla uccisa per gelosia e di averla colpita più volte. Sarà ascoltato di nuovo in presenza del suo avvocato, Alessandro Billè.

Segnali di malessere per quella relazione Alessandra li aveva manifestati più volte anche sui social network appena ieri,  pubblicava un post sulla sua pagina Facebook:. “Ogni anno – ha scritto – in vista della festa della donna ci sono sempre nuovi temi di violenze sulle donne, perché sono in mille modi”. In un altro post, probabilmente voleva esprimere la sua volontà di lasciarsi alle spalle il passato: “Non permettere a nessuno di spegnere il tuo sorriso. Perché tu meriti il meglio”. Sgomenta tutta la città e anche il sindaco Cateno De Luca ha commentato: “Alla vigilia della festa delle donne assistiamo all’ennesimo atto di criminale violenza sulle donne: stavolta è toccato ad  Alessandra Musarra di Santa Lucia Sopra Contesse villaggio popolare della periferia di Messina.  Non c’è dubbio che in questi momenti prevale in certi uomini quel senso di inferiorità da colmare con il gesto estremo del femminicidio. Domani e dopodomani le bandiere di palazzo Zanca sventoleranno a mezz’asta in segno di lutto. Non ci resta che pregare per Alessandra ed i suoi cari con la speranza che certi uomini sfoghino il loro senso di inferiorità rispetto alla donna con altri gesti ed altre forme compensative delle proprie psicosi”