XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno, intitolato salone Prefettura a Graziella Campagna

“L’iniziativa del prefetto Librizzi,  ci riempe di orgoglio perché ha scelto di intitolare il salone della Prefettura a mia sorella Graziella uccisa dalla mafia. Ritengo  sia importante per contrastare la  criminalità organizzata raccontare queste storie, soprattutto nelle scuole sin da piccoli in modo che sia chiara e forte la cultura della legalità”. A dirlo stamani Piero Campagna fratello di Graziella, la ragazza di Saponara, vittima innocente di mafia nel 1985,in Prefettura a Messina in occasione della ricorrenza della XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, durante convegno, incentrato sul ricordo della giovane.  Sono intervenuti il Prefetto Maria Carmela Librizzi, il docente dell’Università di Messina Luigi Chiara, del Procuratore Distrettuale Antimafia di Messina Maurizio De Lucia, del giornalista e scrittore Paolo Borrometi.”Oggi – ha spiegato il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi – commemoriamo il ricordo delle vittime della mafia ricordando in particolare Graziella Campagna. La sua storia ci insegna tre cose fondamentali: la prima che la mafia non risparmia nessuno, ma colpisce non solo le persone che si impegnano a contrastarla ma anche le ragazze inermi e disarmate; sfata anche falsi miti che la criminalità non colpisce i minori e le donne; infine dimostra che la verità trionfa sempre grazie alla forza di questa famiglia che ha lottato tanti anni per ottenerla”. D’accordo il procuratore capo Maurizio De Lucia che ha aggiunto: “La mafia è ancora profondamente radicata in questa provincia in particolare dal punto di vista delle infiltrazioni nel mondo dell’economia. La memoria di Graziella va conservata perchè la mafia è soprattutto violenza nei confronti dei piu’ deboli, e questa vicenda ci insegna a non dimenticarlo. Il giornalista Paolo Borromenti anche lui minacciato dalla mafia ha sottolineato: “Dobbiamo raccontare le storie delle  vittime della mafia, noi giornalisti possiamo fare tantissimo non abbiamo solo la responsabilità di fare bene il nostro dovere, ma  quello di informare su queste storie perchè  solo con  la conoscenza e con l’informazione si puo’ combattere adeguatamente la mafia”.