ATM, UIL Messina: “La replica del presidente Campagna, conferma lo spirito di accanimento contro il lavoratore ed il Sindacato”

“La replica del presidente Campagna, oltre ad essere farneticante nei contenuti, conferma il vergognoso spirito di accanimento contro il lavoratore e contro il Sindacato che si respira in azienda. Le gesta di Campagna rappresentano concretamente l’esempio delle banalità delle azioni che in Atm si intraprendono in questi mesi. Invece di sproloquiare nel puerile tentativo di negare l’evidenza dei fatti, sarebbe, piuttosto, opportuno che il Cda pensasse a risarcire il lavoratore come previsto dalla legge e come avrebbe dovuto già fare da settimane poiché in caso di mancata ottemperanza presenteremo formale denuncia per danni morali e materiali e stando così le cose anche per mobbing” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, e Michele Barresi, segretario generale UILTrasporti.
“La pezza messa a mezzo stampa da Campagna è, come sempre, molto peggiore del buco: un vano e patetico tentativo di scimmiottare il sindaco De Luca abituato anch’egli a distrarre l’attenzione dai tanti errori fatti buttando la palla in tribuna per tentare di distrarre l’opinione pubblica rispetto a fatti precisi ed inconfutabili. La scelta di aderire al Collegio di disciplina, organo terzo presieduto da una figura di alto profilo scelta dall’azienda, è di esclusiva responsabilità di Atm che non ritiene adeguato l’Ufficio del lavoro, luogo istituzionalmente dedicato a dirimere queste vertenze” hanno continuato i due sindacalisti.
“Il Collegio di disciplina è un organo da anni utilizzato, per volontà aziendale, e di certo il presidente del Cda di Atm non può legittimamente promuovere ulteriori ricorsi o delegittimare l’organo di giudizio solo perché non “gradisce” la sentenza emessa. Il giudizio del Collegio di disciplina è vincolante e, pertanto, il presidente Campagna deve rassegnarsi a rispettare le regole. Inoltre, è opportuno evidenziare che nel verbale del Collegio relativo alla discussione sul ricorso avverso la punizione contro il nostro lavoratore, anche l’azienda, rappresentata da tre componenti, ha votato “all’unanimità” a favore dell’annullamento del provvedimento di sospensione del lavoratore ingiustamente punito. E questo aspetto la dice lunga sulla vicenda che non necessita di ulteriori commenti… La democrazia ha le sue regole e i suoi principi che fortunatamente resisteranno anche dopo il passaggio temporale di Campagna e di De Luca“ hanno concluso Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina, e Michele Barresi, segretario generale UILTrasporti.