De Domenico (PD): Migliore organizzazione e maggiore trasparenza nella gestione delle vaccinazioni

“Queste foto evidenziano gli assembramenti all’esterno della Fiera del Mediterraneo a Palermo e davanti ai padiglioni della ex Fiera campionaria a Messina, e sono caratterizzate da un denominatore comune: le lunghe e scomposte file per ricevere i vaccini. Purtroppo queste situazione si ripetono quasi tutte le province siciliane.” A parlare Franco De Domenico responsabile del Dipartimento Sanità del PD regionale che prosegue;

“Ricevo decine di foto e segnalazioni di chi lamenta tanta approssimazione nella gestione dei vaccini con il pericolo di far correre rischi di contagio a chi in realtà, proprio attraverso i vaccini, si vorrebbe preservare.
Ed allora come sempre senza alcun spirito polemico suggeriamo una migliore organizzazione e maggiore trasparenza nella gestione delle vaccinazioni.
Per esempio – precisa l’esponente del Partito Democratico – non si comprende perché coloro che hanno un grado di fragilità minore dei disabili gravi e gravissimi possano prenotarsi e ricevere immediatamente il vaccino mentre i primi debbano aspettare una chiamata (che sembra non arrivare mai) dall’ASP, o non si sa bene da chi, per ricevere la somministrazione.
Questo per non parlare della corsa corporativa a chi può arrivare prima al vaccino appena sopita in questi giorni a causa della sospensione del vaccino AstraZeneca.
Così come non è ben chiaro quando e come agiranno i medici di famiglia ovvero chi siano tutti gli altri soggetti abilitati a somministrare i vaccini in tutto il territorio provinciale.
Certo ci rendiamo conto – prosegue De Domenico – che non è semplice gestire tante richieste con un numero comunque limitato di vaccini, ma siamo convinti che la ricetta sia sempre la stessa: buon senso, confronto, ascolto delle istanze, ma soprattutto trasparenza e adeguata comunicazione delle scelte.
Solo la trasparenza garantisce, infatti, in un momento così complicato, di accettare situazioni che diversamente potrebbero essere intese come soprusi o prevaricazioni a danno di questa o talaltra categoria. – conclude De Domenico