Ex autorimessa Poste a Bisconte, Gioveni e Cacciotto: “3700 mq. che stanno marcendo nella totale indifferenza!”

“Acquisire e recuperare l’ex autorimessa di Poste Italiane di via Polveriera a Bisconte e utilizzarla come parcheggio durante le partite di calcio al Despar Stadium, oppure come centro per la protezione civile o per finalità sociali”.

Il consigliere comunale Libero Gioveni e della terza Circoscrizione Alessandro Cacciotto denunciano il totale immobilismo e l’assoluto abbandono che regnano ormai da decenni attorno all’immenso stabile di proprietà di Poste Italiane proprio a ridosso del campo “Marullo” e della scuola elementare.

Una struttura megagalattica di 3700 mq. ripartiti su due piani che sta praticamente cadendo a pezzi – affermano preoccupati Gioveni e Cacciotto – che tra l’altro Poste Italiane diversi anni fa tentò di metterla in vendita affidando l’onere della trattativa alla società “Europa Gestione Immobiliare” di Roma.

Comprendiamo bene – proseguono i due consiglieri – che, proprio per gli oneri finanziari che graverebbero sull’acquisizione della struttura, l’operazione per un suo riutilizzo non è certamente di facile attuazione, ma le attuali condizioni di degrado esterne ed interne allo stabile per la presenza di materiale nocivo a ridosso di una scuola elementare e di un frequentatissimo campo sportivo, impongono una riflessione da parte sia di Poste Italiane che di Palazzo Zanca, al fine di trovare delle sinergie che possano avviare un percorso comune di recupero e sì, perché no, anche di valorizzazione dell’immobile in una posizione strategica vicino ad uno svincolo autostradale.

Infatti – concludono Gioveni e Cacciotto – potrebbero essere numerose le opzioni di nuova destinazione dello stabile; alle vecchie proposte di utilizzo come centro di protezione civile, uffici comunali o della polizia municipale, si unisce adesso, visti gli ultimi eventi sportivi che fanno letteralmente “scoppiare” la zona, anche quella di un parcheggio da destinare a tutti i frequentatori del Despar Stadium.