Gioveni: Proposte contro il “femminicidio” e la violenza di genere.

L’inqualificabile episodio di estrema violenza criminale avvenuto ieri nella nostra città che ha sconvolto un’intera comunità (e per il quale apprezzo la scelta del sig. sindaco di proclamare il lutto cittadino), ripropone, paradossalmente proprio nel giorno della festa della donna, l’inquietante fenomeno della violenza sulle donne! A parlare in un interrogazione al sindaco On. Cateno De Luca è il consigliere Libero Gioveni che prosegue;

Su questo importante e drammatico tema che in Italia purtroppo risulta sempre più frequente, il vecchio Consiglio Comunale, in data 26 novembre 2013, in riferimento anche ad una legge in merito esitata in Parlamento un mese prima, votò all’unanimità una significativa delibera contro il “femminicidio” e la violenza sulle donne, che ebbe un valore certamente simbolico (come quello di individuare e dedicare stabilmente in Aula il cosiddetto “posto occupato”), ma che nello stesso tempo volle rappresentare l’avvio di un percorso finalizzato a fornire delle precise garanzie a tutte le donne messinesi.

Ciò nonostante, in questi ultimi anni non si sono mai concretamente poste in essere delle azioni mirate a garantire e preservare l’incolumità (non solo fisica) delle donne!

Non poteva bastare, infatti, il votare un atto come è stato fatto in quell’occasione che, seppur nei princìpi e nei contenuti, condannava tutte le manifestazioni di violenza fisica e psicologica sulle donne, ma occorrevano (e occorrono oggi!!!) anche e soprattutto azioni concrete che riescano a “scovare” nelle famiglie messinesi particolari situazioni di disagio che spesso costituiscono causa di diverse forme di violenza, la più grave delle quali, purtroppo, non può che essere quella del “femminicidio”, come quello tristemente consumatosi ieri a Santa Lucia Sopra Contesse.

Si rende necessario, quindi, creare nel territorio i presupposti per facilitare il compito alle donne vittime di violenza che difficilmente riescono da sole a “rompere” il muro dell’omertà.

Tre sono le proposte che in questo senso, a parere dello scrivente che in passato aveva già tentato di portare avanti, potrebbero giovare alla causa:

1. avviare progetti con tutte quelle parrocchie e comunità cristiane in genere che hanno costituito al loro interno i “centri di ascolto”;

2. reintrodurre concretamente (e non soltanto in modo astratto) dopo anni di assenza, all’interno delle 6 Circoscrizioni cittadine il segretariato sociale attraverso il coinvolgimento degli assistenti sociali;

3. istituire, sia nelle stesse Circoscrizioni che negli 8 centri di aggregazione giovanile dislocati nel territorio comunale, degli sportelli di “mediazione familiare”.

Sarebbero tutte opportunità a costo zero, queste, che potrebbero consentire a molte donne che si avvicinerebbero a queste nuove realtà sul territorio presenziate da personale specializzato nel settore e che finora sono rimaste in religioso (e certamente penalizzante) “silenzio”, di tirare fuori tutte quelle forme di violenza più o meno grandi subìte nascostamente dentro e fuori le mura domestiche!

Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, il sottoscritto consigliere comunale

I N T E R R O G A

le SS.LL. in indirizzo, ognuno per la parte di propria competenza, al fine di conoscere se e quando intendano portare avanti le suddette o diverse altre proposte finalizzate a preservare le donne messinesi da qualsiasi forma di violenza, sia fisica che psicologica.