Incidenti A18: Cittadinanza attiva, autostrade siciliane non sicure da declassare

CittadinanzAttiva si associa all’unanime cordoglio rivolto ai familiari delle vittime dell’A18. L’incidente di ieri è da inserirsi in un inarrestabile e penoso evolversi di eventi luttuosi, che ormai hanno trascinato l’unico tratto autostradale a pagamento del Sud Europa. La città metropolitana di Messina la più turistica del Sud Italia, è quella più penalizzata, i vertici del Cas in questi anni hanno contribuito ad aggravare la situazione, ancora oggi non si capisce se la presidente dimissionaria è andata via oppure è ancora li, per fare cosa?

A prescindere dalle indagini in corso per stabilire i fatti, CittadinanzAttiva Sicilia chiede al Governo regionale ed al Prefetto di Messina, visto il palese fallimento tecnico-amministrativo del Cas, di assumere immediate, coraggiose iniziative, come il declassamento delle due tratte Autostradali, in attesa di renderle sicure.

CittadinanzAttiva Sicilia, ribadisce, che le criticità contestate a suo tempo dall’Anas, si sono pericolosamente aggravate a cominciare: dai guardrail vetusti, al manto stradale pieno di buche e con radici sporgenti, dalle barriere antirumore inesistenti, alla segnaletica orizzontale e verticale, alla pericolosità di viadotti, alle gallerie e a tutte le altre, a cui il CAS non ha mai ottemperato e colpevolmente fatto ammalorare. L’incuria e la pericolosità sono palesi e fanno capire, da quanti anni non si effettuano i tagli nelle aree ai bordi delle carreggiate. Inoltre i canali di scolo delle acque bianche sopra l’arco delle gallerie, lungo i bordi delle carreggiate e sui muri di contenimento, sono ostruiti da terriccio e sterpaglie e dopo gli incendi fanno cadere pericolosamente del materiale sul manto stradale.

CittadinanzAttiva Sicilia, ricorda infine, che in occasione del suo ultimo congresso regionale, ha auspicato che: “Il CAS deve essere chiuso e le tratte consegnate all’ANAS, perché la Regione Sicilia con la sua creazione, ha tradito lo Statuto Speciale. Ponendo a carico di noi contribuenti siciliani l’enorme onere finanziario utilizzato, per realizzare e gestire direttamente grandi opere pubbliche, come le autostrade, nonostante lo Statuto le ponesse a carico dello Stato”.