Messina, emergenza Covid, De Domenico: “cento posti non aggiuntivi ma sottratti alla sanità”

Si aggrava ulteriormente la situazione della sanità ospedaliera nella provincia di Messina.

“In diversi interventi avevamo evidenziato la preoccupazione per la rarefazione dei posti letto e delle terapie intensive.” a parlare in una nota il segretario cittadino del Partito Democratico Franco De Domenico che prosegue;

Non sono bastate 4 ondate pandemiche, sono state inutili le ingenti risorse messe a disposizione dallo Stato, dopo mesi, anzi anni siamo peggio di prima.

Niente terapie intensive nuove, niente reparti nuovi, l’unica cosa che si riesce a fare dopo mesi di immobilismo, improvvisazione e superficialità, è di tirare fuori dal cilindro 40 posti Covid al Piemonte che comportano la chiusura di un ospedale di per se non strutturato per una degenza mista covid e non.

La cosa più grave è che si arriva a predisporre 40 “nuovi” posti letto covid al Piemonte (oltre 40 al policlinico e 20 a Barcellona) sulla pelle dei malati che da oggi non potranno più curarsi, niente interventi ordinari, niente prestazioni in day hospital, niente prestazioni ambulatoriali, niente prevenzione, niente cure.

Cento posti non aggiuntivi ma sottratti alla sanità.

Ma vi è dipiù, con la chiusura del Piemonte, vengono a mancare altri 8 posti di rianimazione no Covid.

La città di Messina, infatti, che prima della Pandemia aveva 36 posti di rianimazione (20 al policlinico, 8 al Piemonte e 8 al Papardo) ora si trova con soli 17 posti, la metà di prima (che erano meno di quelli necessari e previsti dalla legge), 9 al Policlinico e 8 al Papardo.

Il tutto passa evidentemente sulla testa della città senza un confronto, senza sentire le parti sociali, gli ordini professionali, chi ha competenza in materia, nulla di tutto ci!

Non ci resta che affidarci alla Divina Provvidenza, perché le esigenze di ricorrere alla rianimazione non finiscono certo per effetto del Covid. – conclude De Domenico.