Messina, inaugurazione dell’anno giudiziario, Galluccio:”Delusione per la determinazione delle piante organiche” [FOTO]

“La delusione per il progetto di determinazione delle piante organiche dei magistrati, è ancora più forte, ove si consideri che, la Corte di Appello di Messina, nel settore penale, è al primo posto in Italia, per la durata media dei procedimenti di 229 giorni (appena sette mesi) e per indice di ricambio ed è, per i giudizi civili, ai primi posti in Italia, con una durata di 480 giorni su una media nazionale di 702, e con il miglior indice di ricambio, seconda solo a Perugia”. A dirlo Michele Galluccio Presidente della Corte di appello di Messina durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario a Messina.
“Significativi progressi si apprezzano anche sotto il profilo della durata dei processi nel civile – ha aggiunto Galluccio – la pendenza ultradecennale è praticamente azzerata ed è in percentuali ridotte (intorno al 15%) quella ultraquinquennale e ultratriennale, risalendo praticamente agli anni 2016-19 quasi tutto il contenzioso. nel dettaglio, quanto agli affari civili contenziosi, si registra una costante diminuzione della pendenza, 2.653 procedimenti al 30 giugno del 2019 Le sopravvenienze del settore sono ampiamente controbilanciate dalle definizioni. La situazione delinea, in prospettiva, una previsione di ulteriore riduzione della pendenza per gli anni a venire, con conseguente possibilità di giungere, nei prossimi 2/3 anni, ad una pendenza doppia della sopravvenienza annua, che farebbe della Corte d’Appello di Messina un ufficio modello”.

“Gli organici dei tribunali di Messina, Barcellona P.G. e Patti sono stati complessivamente ridotti di 5 unità, in conseguenza della enunciata scelta di politica giudiziaria, di rafforzare le aree del nord ed in particolare del nord-est. Il distretto di Messina – ha aggiunto Galluccio – è stato quello più penalizzato tra tutti i distretti d’Italia (insieme solo a Palermo con -3 unità, Caltanissetta con -2, Potenza con -1 e, unica eccezione geografica, Torino con -3). La sottrazione di risorse al sud, economicamente depresso, per sopperire alle esigenze di sviluppo del nord, ha significato nei fatti e al di la delle contrarie enunciazioni, la mancanza di interesse a promuovere, attraverso una giustizia efficiente, lo sviluppo del meridione, accentuando, invece di rimuoverlo, il divario tra le diverse parti del paese.
Con la legge di bilancio per l’anno 2019 è stata incrementata la pianta organica della magistratura ordinaria di 600 magistrati (di cui 520 agli uffici di merito), rispetto alla precedente dotazione, fissata con l. n. 181 del 13 novembre 2008.
Si auspicava che, finalmente, il distretto di Messina, che negli ultimi anni aveva ottenuto notevoli risultati nella direzione del recupero di efficienza, dell’abbattimento delle pendenze e della durata media dei processi, potesse avere un riconoscimento degli sforzi compiuti, avendo sempre ben chiaro che l’effetto finale dell’intervento ricade sulla domanda di giustizia dei cittadini – tutti uguali di fronte alla legge, senza distinzione di latitudine, ma così non è stato”.

In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, gli avvocati del Distretto della Corte di Appello di Messina hanno scelto di assistere al discorso del rappresentante del Ministro senza indossare la toga, come hanno spiegato in una nota “in segno di protesta e di dissenso nei confronti di chi “non ascolta la voce dell’avvocatura sulla riforma che ha inciso sul decorso del termine di prescrizione del reato”.
“Oggi – prosegue la nota – il codice affida ai tempi del processo alla responsabilità della magistratura, prima inquirente e poi giudicante, ma solo un confronto reale e costruttivo con l’avvocatura avrebbe potuto consentire al Ministro di comprendere le ragioni reali della violazione delle norme sul giusto processo.
L’avvocatura tutta non può restare inerme di fronte al tentativo di comprimere – per non dire abolire – il diritto di difesa di ogni cittadino dentro il processo.La protesta vuole poi richiamare l’attenzione delle Istituzioni tutte e dell’opinione pubblica sulla condizione di costante pericolo per la salute e l’incolumità di ogni operatore del diritto, impegnato a prestare la propria attività in ambienti privi di decoro e soprattutto delle più elementari norme di sicurezza.
Non ci sono altri modi di ascoltare le parole di chi non ha voluto ascoltare L’avvocatura se quello di svestire i panni dell’avvocato”