Messina, ordinanza sindacale, La Fauci (OraMessina): “Incomprensibile bisogno di protagonismo”

“Cavalcare l’emotività di un momento tanto delicato ci pare una grave mancanza di senso di responsabilità. Ancora una volta fatichiamo – davvero tanto – a comprendere il bisogno di protagonismo del sindaco De Luca, voglioso di modificare il decreto governativo firmato solo qualche giorno fa.” a parlare in una nota il consigliere comunale Giandomenico La fauci del Gruppo Oramessina che prosegue:

“Per quale motivo la nostra città non può attenersi alle indicazioni, obblighi e divieti già imposti dalla Presidenza del Consiglio? Perché il sindaco De Luca insiste nel voler imporre le sue modifiche al decreto? La smania di protagonismo non è certamente accettabile in questo frangente, neanche utile dato che confonde la cittadinanza e instilla una maggior paura. Non comprendere, infatti, che contrastare le misure governative faciliti il panico e la sfiducia dei cittadini rappresenta un grossolano errore.

Comprendiamo il bisogno di mettere al sicuro la città di Messina, non comprendiamo per quale motivo non è possibile farlo secondo un decreto già esistente. Si faccia rispettare quello, magari attuando solo restrizioni dettate dal comportamento dei cittadini. Chiudere parchi e ville, ad esempio, come fatto in altre città è soluzione accettabile e giusta.

Comprendiamo molto meno, invece, alcune decisioni presenti nell’ordinanza: accorciare il tempo di apertura delle rivendite alimentari non tutela la salute ma invita – in maniera inconscia – le persone ad accalcarsi in numero maggiore per paura di non riuscire a fare la spesa. Altra questione quella della reperibilità: perché costringere i commercianti di alcune categorie a chiudere alle 15 per poi essere a disposizione – e quindi in giro – fino alle 20?

Peggiore ancora, invece, il sistema che ordina tutti gli esercizi commerciali a una sanificazione dei locali ogni 48 ore. Un costo assurdo per singolo esercente, una spesa che non giustificherebbe quindi le aperture. Un mezzuccio ideato per costringere alla chiusura. Come si può pensare di mettere paletti cosi complessi agli esercizi di beni di prima necessità come panifici, macellerie e simili? Area ampia questa, perché in un momento in cui anche i lavoratori del commercio e del pubblico impiego sono costretti a recarsi sul posto di lavoro, anche lavoratori come meccanici e simili diventano necessari. E come si può chiedere loro di sanificare a cifre importanti a fronte di un lavoro, comunque, in diminuzione? Perché, invece, non si prende esempio da altre realtà dove sono stati prorogati i tempi per i pagamenti dei tributi comunali?

Siamo di fronte, quindi, – conclude La Fauci – all’ennesimo tentativo di far trionfare il proprio volere di sindaco verso quello del nostro Governo. Siamo di fronte a paradossi che il sindaco De Luca preferisce cavalcare pur di apparire.”