Raffineria Milazzo: Filctem Cgil, Femca Cisl, cambi di appalto occasione per cambiare il contratto alle maestranze

Le segreterie Territoriale di FILCTEM CGIL e FEMCA CISL in una nota firmata dai rispettivi segretari Foti per Filctem Cgil e Trimboli per Femca Cisl, denunciano la situazione creatasi in questi giorni, dove il cambio di appalto è diventato occasione per cambiare anche il contratto collettivo di lavoro da applicare al personale.

“Con il benestare della committente RAM, un’altra azienda alla raffineria di Milazzo sta adoperando in questi giorni il cambio di appalto per cambiare anche il contratto collettivo di lavoro da applicare al personale. Il nuovo CCNL sarà quello metalmeccanico che, manco a dirlo, prevede importi di salario inferiori di quello chimico finora applicato, mente l’azienda è la Effegi srl che subentra alla Sirai nell’appalto di lavaggio idrodinamico. Nessuna difesa di bandiera ma, tanto per chiarire, il “lavaggio idrodinamico” è strettamente connesso alle attività di prevenzione e gestione dell’inquinamento, alle opere di bonifica degli impianti industriali, ai lavaggi chimici, al water treatment, alla gestione e al trattamento dei disidratazione fanghi industriali, al trasporto e smaltimento dei rifiuti, alla essiccazione fanghi. Insomma tutte operazioni che, com’è logico, non possono essere inquadrate fuori dal dall’area contrattuale pertinente l’industria chimica e petrolifera. L’applicazione di un contratto collettivo di lavoro non connesso alla natura dell’appalto è pratica già vietata negli appalti pubblici. E RAM, che nei protocolli che firma con noi si impegna al rispetto delle norme e dei contratti, dovrebbe prima o poi ricordarselo. Il contratto di lavoro, checché se ne dica, serve appunto ad eliminare la concorrenza scorretta a danno della regolare competitività delle imprese e dei diritti dei lavoratori. Il contratto infatti sancisce la volontà di due parti – sindacato dei lavoratori e associazione dei datori di lavoro – di regolare uno specifico settore i cui ambiti sono quelli dettagliatamente definiti nelle attività e non altri. La libertà degli imprenditori di applicare questo o quel contratto per abbassare il costo del lavoro ed i diritti è quindi solo una illogica forzatura, che però il silenzio di RAM dimostra tuttavia di avallare. Il cambio di appalto – lo ricordiamo – è poi il momento in cui il lavoratore – com’è logico – è più debole di fronte a chi lo dovrebbe riassumere. E se questa operazione va bene adesso per il contratto metalmeccanico, cosa vieterà poi domani ai datori di lavoro di applicare un contratto di lavoro ancora più povero? Riteniamo che questa pratica sia pericolosa e che imponga l’immediato intervento della committente RAM e di Confindustria che dato che firma insieme a noi i contratti, sarebbe anche opportuno che ogni tanto li difendesse.”