Secondo Palazzo di Giustizia, Gennaro: Politicamente sbagliato, rimettere in discussione il Protocollo con il Ministero

“Con riferimento al secondo Palazzo di Giustizia, ritengo sia politicamente sbagliato e, soprattutto, molto pericoloso, rimettere in discussione il Protocollo d’intesa siglato con il Ministero.”  a parlare in una nota il consigliere comunale Gaetano Gennaro capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Zanca, che continua,
“La soluzione indicata dall’Amministrazione De Luca mi lascia perplesso sotto molti punti di vista. Ho la sensazione che l’unico intento sia quello di contestare a prescindere le scelte effettuate da chi era in precedenza al governo della città, indipendentemente dal fatto che siano utili o meno per la collettività.
Sono convinto, invece, – prosegue Gennaro – che Messina abbia bisogno di continuità amministrativa e programmatica. Non vi sarà futuro per la nostra città se ad ogni lustro si rimette in discussione tutto ciò che è stato fatto da chi ha amministrato in precedenza. Non ho mai condiviso questo modo di fare, né durante le sindacature Genovese, Buzzanca o Accorinti, né adesso. Tale modo d’intendere l’amministrazione della città non fa crescere la nostra comunità ed evidenzia una visione politica molto miope, che nuoce ai cittadini e a tutte le categorie produttive. Messina non può più permetterselo perché è già fortemente in ritardo su molte questioni, che dopo anni di dibattito e parecchi ripensamenti sono ancora aperte ed irrisolte.
La vicenda del secondo Palazzo di giustizia è l’esempio principe di come non si giunga mai ad una conclusione.
Credo – continua il consigliere – che la città abbia bisogno di recuperare credibilità a tutti i livelli, soprattutto, rispetto al Governo nazionale. Credibilità che negli ultimi anni è sempre più diminuita (prova ne sia il diniego dei poteri speciali per il risanamento). Non ritengo, dunque, che mettere in discussione il Protocollo d’intesa con il Ministero ci consenta di fare progressi se non in senso negativo. Del resto, che credibilità può avere una città che per trent’anni non è riuscita a trovare un sito per il secondo Palazzo di Giustizia, nonostante la disponibilità del finanziamento?
Messina non può fare l’ennesima figuraccia e, soprattutto non può mettere a rischio né i finanziamenti previsti da anni, né la permanenza della Corte d’appello. Perdere anche uno solo dei due, a mio avviso, significherebbe dare un colpo mortale a tutta la classe forense messinese (attuale e futura) già abbastanza sofferente.
Spero che il Sindaco si ravveda e si renda conto che la strada imboccata non fa intravedere risvolti positivi per la città.
Non entro nel merito di una soluzione piuttosto che un’altra, ma è evidente che questo modo di affrontare le scelte strategiche future della città sia, a mio modo di vedere, del tutto autoreferenziale e poco attento alla reali esigenze dei cittadini. Nel caso di specie, l’opzione messa in campo dall’Amministrazione De Luca non mi appare come la più immediata per dare risposta alle esigenze degli operatori del settore giudiziario messinese e della provincia.
Infine, – conclude l’esponente del PD – mi appare opportuno stigmatizzare ancora una volta l’atteggiamento tenuto in questi mesi da De Luca. E’ ora di smetterla con gli strali gettati contro chiunque non la pensi come lui. Basta con gli attacchi personali. Basta con le offese nei confronti di chi mostra senso critico. Non credo che questo modo di fare si addica al ruolo di Sindaco della città di Messina. Colgo l’occasione, quindi, per esprimere tutta la mia solidarietà a Lucio D’Amico, che conosco da anni come un professionista serio ed una persona molto per bene.
I limiti di questa Amministrazione si palesano giorno dopo giorno e sono ormai abbastanza evidenti a tutti. L’aggressività verbale, oltre che politica, di questo Sindaco sono la più chiara manifestazione dell’incapacità a svolgere un sano confronto politico. Credo che sia il caso di cambiare registro e di chiedere scusa ai cittadini, non soltanto quando si vessano con la notifica di cartelle esattoriali non corrette, ma anche quando si esagera davanti all’opinione pubblica. E’ ora che De Luca capisca che la buona politica va ben oltre un post su facebook.