Tram a Messina: Entra in Servizio la Sesta Vettura “Nettuno”, abbattendo i Tempi di Attesa

I tram di Messina, da Zancle a Duomo, da Peloro a Messina, dopo il lavoro di rinnovamento stanno tornando a casa, segnando un significativo passo avanti per l’ATM (Azienda Trasporti Messina). La sesta vettura “Nettuno”, ha fatto la sua apparizione ieri mattina davanti al Comune, rappresentando il completamento di un altro processo di “revamping”, termine tecnico che sintetizza un radicale processo di ammodernamento.

Queste nuove vetture sono completamente diverse da quelle in servizio dal 2003. Non si tratta solo di una questione di livree, ma anche di servizi e comfort interni, nonché di avanzamenti tecnologici ed elettronici, come sottolineato dagli esperti del settore.

L’introduzione di una sola vettura in più in circolazione si traduce in un notevole miglioramento per i viaggiatori, con una riduzione di cinque minuti nei tempi di attesa massima alle fermate. Fino a avantieri, erano operativi cinque tram con uno di riserva. Da ieri, con l’aggiunta della sesta vettura, diventano sei più uno, consentendo una diminuzione della frequenza da 20 a 15 minuti, come dichiarato dal presidente di Atm, Giuseppe Campagna. Inoltre, Campagna anticipa l’arrivo di un’altra vettura il quindici dicembre, aprendo la possibilità di ulteriori miglioramenti che potrebbero portare a un intervallo di appena 12 minuti tra un tram e l’altro.

La competizione con lo shuttle diventa sempre più accesa, e potrebbe intensificarsi ulteriormente con le previste migliorie al tracciato, progettate nel Piano Generale del Traffico Urbano (Pgtu). L’obiettivo è ridurre il tempo di percorrenza da 40 a 25 minuti, mediante la correzione di alcune curve e la riorganizzazione del sistema semaforico, eliminando i ritardi causati dall’interazione tra i semafori del tram e quelli del traffico ordinario.

Il ritorno della sesta vettura segna una tappa significativa, avvenuta quasi un anno dopo l’ultima riconsegna. Il presidente Campagna spiega il ritardo con problemi nell’approvvigionamento di pezzi di ricambio, spiegando che devono essere costruiti uno per uno, dato che sono ormai difficilmente reperibili. Delle 15 vetture destinate al “revamping”, sette sono state completate, mentre altre due sono ancora negli stabilimenti irpini per il riammodernamento completo.