Verdini imputato per finanziamento illecito: legale richiede spostamento Roma, ma processo resta a Messina

Udienza stamani davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Messina del processo dove è imputato l’ex senatore di Ala, Denis Verdini, per finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta del cosiddetto ‘sistema Siracusa’. La difesa di Verdini aveva chiesto di spostare il processo a Roma per incompetenza territoriale ma l’istanza e’ stata rigettata e il processo resta a Messina. La prossima udienza rinviata al 14 febbraio per riunire i tre tronconi che oggi sono confluiti davanti al tribunale. In tutto 12 imputati. Tra loro anche Giuseppe Mineo, ex magistrato del Consiglio di giustizia amministrativa, per corruzione in atti giudiziari. Secondo l’accusa, attraverso una serie di passaggi societari, Verdini avrebbe ricevuto, a titolo di finanziamento del gruppo politico di cui era coordinatore, circa 300 mila dall’avvocato Pietro Amara per suo interessamento per la designazione di Mineo al Consiglio di Stato, che non otterrà l’incarico. L’ex magistrato del CGA siciliano è accusato invece di avere favorito clienti di Amara in contenziosi milionari che avevano instaurato contro il Comune e la Sovrintendenza di Siracusa, in cambio, sostiene la Procura, di 115mila euro, andati in parte a beneficio di un amico del magistrato, l’ex governatore della Sicilia Giuseppe Drago, bisognoso di cure. Imputato anche il notaio Giovambattista Coltraro, ex parlamentare regionale, per calunnia nei confronti del direttore dell’ Agenzia delle Entrate di Siracusa.