Appuntamento il 6 e 7 Aprile al Teatro Vittorio Emanuele con “Sogno di una notte di mezza Estate”

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
di William Shakespeare
adattamento Massimiliano Bruno

con Stefano Fresi, Violante Placido, Paolo Ruffini
e Augusto Fornari nel ruolo di Obelon

i comici Maurizio Lops, Rosario Petix, Dario Tacconelli, Zep Ragone
gli innamorati Alessandra Ferrara, Antonio Gargiulo, Tiziano Scrocca, Sara Baccarini
Teseo Daniele Coscarella
fata Annarita Colucci

scene e costumi Carlo De Marino
musiche Roberto Procaccini
light designer Marco Palmieri

produzione esecutiva Fabrizio Iorio

regia di Massimiliano Bruno

prodotto da Francesco e Virginia Bellomo per Corte Arcana

Durata: 2 ore e 15 minuti (compreso intervallo)

Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia…noi altro non v’offrimmo che un sogno
Un vero e proprio teorema sull’amore ma anche sul nonsense della vita degli uomini che si rincorrono e che si affannano per amarsi, che si innamorano e si desiderano senza spiegazioni, che si incontrano per una serie di casualità di cui non sono padroni.
Mito, fiaba e quotidianità si intersecano continuamente senza soluzione di continuità all’interno di questa originale versione del noto testo shakespeariano.
Quello che voglio da questo Sogno è tirare fuori la dimensione inconscia che Shakespeare suggeriva neanche troppo velatamente. Puntellare con l’acciaio la dimensione razionale imprigionata nelle regole e nei doveri bigotti e rendere più libera possibile quella onirica, anarchica e grottesca. E così il nostro bosco sarà foresta, Patria randagia di zingari circensi e ambivalenti creature giocherellone, Puck diventerà un violinista che non sa suonare, Bottom un pagliaccio senza palcoscenico, Oberon un antesignano cripto-gay e Titania una ammaestratrice di bestie selvagge. L’intenzione è essere affettivi senza essere affettuosi, ferire per suscitare una reazione, divertire per far riflettere, vivere nella verità del sogno tralasciando la ragione asettica e conformista. Un ‘Sogno di una notte di mezza estate’ che diventa apolide e senza linguaggio codificato, semplici suoni e immagini che sono meravigliose memorie senza mai essere ricordi.