Amam sotto accusa, il consigliere Gioveni denuncia mancato rispetto della Carta dei Servizi

Amam, in questi giorni, sta inviando una serie di raccomandate per richiedere somme arretrate agli utenti, ma sorprendentemente non ha ancora risposto ai reclami presentati all’inizio del 2023. Questo pone la stessa Amam a rischio di dover sborsare considerevoli somme di denaro, come previsto dalla Carta dei Servizi.

Il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha sollevato la questione riguardo alle procedure anomale attuate da Amam nei confronti degli utenti. Da un lato, l’azienda continua a richiedere pagamenti arretrati, ma dall’altro evita di rispondere ai reclami ricevuti, compresi quelli trasmessi attraverso le associazioni dei consumatori in merito alla presunta prescrizione delle quote allocative del 2020, comunicata agli utenti nelle fatture del primo bimestre del 2023.

Gioveni si mostra incredulo di fronte alla persistente violazione delle chiare procedure stabilite dalla Carta dei Servizi e sottolinea il paradosso dell’azienda che, nonostante le norme chiare, continua a ignorare i reclami legittimi degli utenti. Il punto 8.4 della Carta dei Servizi offre agli utenti la possibilità di presentare reclami su qualsiasi disservizio o richiesta di chiarimenti, mentre il punto 8.5 prevede un indennizzo di 30 euro che l’azienda dovrebbe corrispondere all’utente nel caso in cui non risponda entro 30 giorni al reclamo.

Gioveni evidenzia l’apparente autolesionismo da parte di Amam nel rischiare di dover pagare un indennizzo per la mancata risposta, indipendentemente dalla validità del reclamo presentato dagli utenti sulle quote allocative. Conclude affermando che l’attenzione dell’Amministrazione su Amam dovrebbe estendersi oltre agli interventi programmati sulla condotta Fiumefreddo, concentrandosi anche sui diritti negati agli utenti e sul modus operandi di una società che sembra mancare di trasparenza e linearità.